5 aspetti positivi legati alla partecipazione alle coding competition

Negli ultimi anni le competizioni per i coder sono diventate sempre più popolari e conosciute, grazie all’interesse sempre maggiore degli esperti di codici più navigati, ma anche da parte di chi, incuriosito da questo mondo, cerca di capire cosa studiare per diventare programmatore.
Assieme ai riscontri positivi però, anche le critiche non si sono fatte attendere, soprattutto in riferimento alla circostanza che la partecipazione a queste gare comporta secondo qualcuno un allontanamento da quell’approccio che permette di mettere a frutto le proprie conoscenze per essere produttivi ed eccellere nel proprio campo. Ma dopo essersi formati attraverso un corso specialistico – ce ne sono di ottimi proposti da aulab, che offre una esperienza immersiva capace di creare delle basi solide per l’inserimento dei nuovi coder nel mondo del lavoro, grazie anche a un approccio che non si limita alla teoria, ma che si concentra fortemente anche sul lato pratico –  la partecipazione alle gare per programmatori resta uno dei modi migliori per affinare la propria preparazione e per stimolare soft skill e predisposizione mentale, aspetti comunque rilevanti per lo svolgimento della professione.
I benefici sono quindi indubitabili, ne passiamo in rassegna alcuni. 

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1. Migliora le capacità di problem solving

Affrontate la programmazione in maniera competitiva mette a dura prova le capacità del coder di superare gli ostacoli che permettono di andare avanti con la gara. Si tratta di un aspetto che è una costante nel lavoro dello sviluppatore, ma che in queste circostanze è reso ancora più pressante e stressante a causa dei limiti di tempo imposti e dalle regole imposti dalla competizione.

2. Un modo alternativo per mettere alla prova la propria preparazione

Chi partecipa a questi contest, a causa della natura intricata dei quesiti da risolvere e dalla ristrettezza delle tempistiche a disposizione, di solito è in grado di lavorare in maniera più veloce ed efficiente, e ha la capacità di non perdere la concentrazione e di rispettare le scadenze con più facilità. Aspetto non da poco in un mondo che va di fretta e che deve stare al passo con le costanti e pressanti richieste del mondo produttivo

3. Un modo per abbellire il proprio CV

Chi si occupa della selezione dei nuovi programmatori da inserire in organico valuta qualsiasi aspetto che possa rappresentare un valore aggiunto per l’azienda. L’aver partecipato con buon esito a queste competizioni rappresenta un biglietto da visita che non passa inosservato quando si vanno a vagliare le competenze tecniche, ma anche l’attitudine verso un certo tipo di stimoli e la capacità ad addivenire a soluzioni pratiche nel minor tempo possibile.

4. Colloqui di lavoro condotti in maniera brillante

Se si ha la fortuna di arrivare all’ultimo step prima dell’assunzione, è possibile che la propria preparazione sia messa alla prova davanti a una serie di problemi da risolvere. In questi casi il colloquio sarà simile a una competizione vera e propria e l’esperienza acquisita in questi ambiti non potrà che essere utile.
Quando il gioco si fa duro, ossia quando ci si trova davanti a ostacoli complessi da superare, i coder più bravi cominciano a giocare. D’altra parte, un bravo programmatore non è quello che riesce a risolvere 8 problemi di 10, ma è semmai quello che riesce a venire a capo di quei rimanenti due che gli altri non sanno gestire. 

5. L’importanza delle basi

I programmatori più esperti non fanno mai l’errore di mettere da parte quelle nozioni che costituiscono il “core” della propria preparazione e della professione che svolgono. Quello che li rende dei professionisti di livello è proprio la comprensione piena e totale di quei passaggi fondamentali. Questi aspetti sono centrali in qualsiasi competizione che si rispetti, e danno modo a tutti i partecipanti di concentrarsi in maniera costante sulle fondamenta dell’informatica e della programmazione.

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