Quattro somali si sono gettati in mare aspettando i soccorsi. Tutti morti. I risvolti del doppio sbarco a Pozzallo

Vedendo in lontananza una nave procedere verso il barcone su cui viaggiavano, hanno pensato di avercela fatta. E buttandosi in acqua hanno cercato di raggiungerla a nuoto, ma sono morti annegati. Una storia con un tragico epilogo per quattro profughi somali che avrebbero perso la vita mentre cercavano di mettersi in salvo. A raccontarla, su twitter, è il portavoce dell’Oim in Italia, Flavio di Giacomo che ha riportato il racconto dei migranti sbarcati nella notte a Pozzallo, compagni di viaggio dei quattro africani.

La polizia di Ragusa sta tentando di verificare il racconto dei testimoni. Drammatico come quello di un altro profugo sbarcato dalle due navi della Finanza e di Frontex che hanno soccorso il barcone su cui viaggiavano in 450. «Ero partito con mio padre ma non ce l’ha fatta, è morto durante la traversata del deserto per arrivare nel porto in Libia», ha raccontato il ragazzino a Save the Children. Il profugo è uno dei 128 minori non accompagnati giunti a terra. Altri tre bambini sono accompagnati.

Sarebbero una decina le persone indagate tra i migranti sbarcati nella notte a Pozzallo da nave Protector e ‘Monte Sperone’ della Guardia di finanza per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.Gli uomini della squadra mobile di Ragusa sono al lavoro per individuare i presunti scafisti e già in serata potrebbero esserci i primi fermati. Nell’hotspot di Pozzallo i poliziotti continuano a sentire i migranti sbarcati per avere prove testimoniali sui presunti scafisti che avrebbero organizzato il viaggio sul vecchio peschereccio partito dalla Libia. E nel giro di poche ore il quadro indiziario potrebbe chiudersi.foto di Giuseppe Palermo

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it