Corfilac, eletto Carpenzano a nuovo presidente che però potrebbe già dimettersi oggi dopo che l’Università di Catania ha impugnato la delibera. Intanto scoppia la polemica politica.

Potrebbe essere la presidenza più veloce del West. Quella di Giorgio Carpenzano che lo scorso 14 marzo è stato eletto nuovo presidente del Corfilac di Ragusa. Ma Carpenzano è un funzionario della Regione e non un docente dell’Università di Catania. Tocca ai docenti dell’Università, secondo lo statuto attuale del Corfilac, ricoprire la carica di presidente attraverso l’individuazione che deve giungere dal comitato dei consorziati. Ma così non è stato e il rettore dell’Università etnea ha già annunciato che ha dato mandato ai legali di impugnare la delibera con cui si è provveduto ad eleggere Carpenzano. Il quale, tra l’altro, proprio oggi, quando è già stata convocata una nuova assemblea dei consorziati, potrebbe annunciare le sue dimissioni. Si vedrà nelle prossime ore l’evolversi della situazione mentre l’Università di Catania ha invitato i consorziati a revocare, in autotutela, la delibera con cui si è proceduto alla nomina.
Intanto scoppia la polemica politica. Maurizio Tumino, di Insieme, aveva segnalato nelle scorse ore la vicenda: “La storia si ripete e gli errori e gli strafalcioni sembrano non avere insegnato nulla. Il 14 marzo il CORFILAC ha rinnovato gli organi di amministrazione ed ancora una volta si è preferito disattendere le leggi. Per statuto vigente il ruolo del Presidente spetta ad un componente designato dall’università ed invece è stato votato, in barba appunto alle regole, un rappresentante della Regione, il dott. Giorgio Carpenzano. Tutto ciò con la compiacenza del componente nominato dal Comune di Ragusa. È tempo di dire basta!!!! Il mancato rispetto della legalità nelle procedure seguite oltre a costituire un affronto per l’università’ di Catania potrebbe avere gravi ripercussioni sul consorzio stesso e sui lavoratori determinando uno stallo nella gestione del consorzio e mettendo a repentaglio lo stipendio dei dipendenti. Occorre da subito senza tentennamenti ripristinare la legalità. Il Sindaco si faccia carico di revocare la nomina al componente designato dal Comune di Ragusa. Per ben due volte ha operato in difformità a quanto prescrive la legge. Il fatto di avere reiterato questo suo comportamento, nonostante i risvolti verificatesi nel gennaio 2014 che portarono alle dimissioni del presidente del tempo votato anche esso con una forzatura nonostante il rappresentante dell’Università avesse, anche a quel tempo, ravvisato le irregolarità la dice lunga sulla scelta operata dal Sindaco Piccitto. Un amministratore che opera da buon padre di famiglia non dovrebbe avere dubbi su come comportarsi. Almeno lui faccia in modo di operare nel giusto”.
E sulla vicenda interviene anche Sonia Migliore di Lab 2.0: “Il destino del Consorzio di Ricerca Filiera Lattiero Casearia, delle sue attività e dei lavoratori, non dipende da tecnicismi o tatticismi in seno al suo consiglio di amministrazione, ma dall’effettivo interesse dei soci di valorizzare questa realtà importantissima non solo per la provincia di Ragusa, ma per l’intera Sicilia”. Lo dichiara il candidato sindaco di Ragusa Sonia Migliore, portavoce del Lab 2.0. “E’ necessario che i soci, a prescindere da chi sia in questo momento il presidente – spiega – procedano rapidamente al rinnovo dello statuto adeguandolo alle normative attuali. Da parte della Regione e dall’Assessorato competente, con la scelta di prorogare di un anno la vita dell’Ente, è arrivato un segnale decisivo che rassicura sulle intenzioni di far continuare il lavoro del Consorzio, dando anche un po’ di fiducia ai dipendenti. Noi del Laboratorio politico 2.0 da quasi due anni chiediamo che i consorziati provvedano a questo adempimento perché senza l’adeguamento dello statuto e agendo per impedirlo o creando solo sterili polemiche si arriverà di certo alla chiusura di questa esperienza. La normativa è chiara: la presidenza degli enti finanziati dalla Regione spetta alla Regione stessa e forse è un bene che già sia stato eletto proprio un suo esponente a presiedere il Corfilac”. “Sostenere che la presidenza debba andare all’Università di Catania e proporre battaglie giudiziarie in tal senso – conclude Migliore – vuol dire solo voler agire contro la legge e avere voglia di creare problemi in un ambito che, invece, ha necessità di certezze”.

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