CONCLUSE LE INDAGINI DI POLIZIA SUGLI ULTIMI SBARCHI A POZZALLO

Un gommone era condotto da DIALO Itrisa nato in Gambia il 1.1.1992, l’altro sempre un gommone, aveva un vero e proprio equipaggio di 4 persone, senegalesi al timone e gambiani alla bussola e satellitare: DIOP Khalifa, nato in Senegal l’1.01.1993, DIALLO Bailo, nato in Gambia l’1.01.1995, CISSE Mustafa, nato in Senegal l’1.12/1995, e BEE Steflo, nato in Gambia l’1.01.1996.

Sono stati sottoposti a fermo di  Polizia Giudiziaria in quanto responsabili di aver condotto il gommone dalle coste libiche fino a quando non sono stati soccorsi da un’unità navali tedesche e italiane così come loro speravano ed avevano programmato.

I responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

Anche i migranti a bordo di questo  gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospiti presso il C.P.S.A. di Pozzallo in attesa del trasferimento.

 

I FATTI

 

Lo scafista di un gommone era stato intercettato dalla nave tedesca che venerdì aveva condotto quasi 300 migranti a Pozzallo, l’equipaggio di 4 persone è stato intercettato da una nave militare italiana che ha condotto ieri 98 persone anche loro a bordo di un gommone.

Nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro la Nave Virginio FASAN, della Marina Militare Italiana, avvistava un gommone alla deriva di circa 12 metri.

Nelle ore successive si procedeva nelle operazioni di soccorso degli occupanti del gommone che con il recupero di tutti i migranti il cui numero complessivo di 98 soggetti era costituito da 94 uomini, 3 donne e un presunto minore. L’unità Militare riprendeva a navigare, questa volta in direzione del porto di Pozzallo dove giungeva in rada intorno alle ore 08.30 di ieri 16 maggio 2015. L’utilizzo di un rimorchiatore serviva a far sbarcare tutti i migranti sulla banchina del porto di Pozzallo per essere successivamente ospitati presso l’annesso C.P.S.A.

 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Continua senza sosta l’attività della macchina organizzativa messa in piedi per ogni sbarco, che è gestita dall’ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa. A disposizione decine di uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato responsabile del servizio. Solo grazie al loro impegno, in poche ore dall’arrivo dei migranti, tutti venivano ospitati rapidamente al centro di primo soccorso ed accoglienza di Pozzallo. Continuano i trasferimenti verso altri siti, dei migranti sbarcati in questi giorni.

Le operazioni di sbarco si sono svolte senza alcun problema prestando la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche.

Alle procedure partecipavano 20 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica lavora senza sosta per le operazioni di fotosegnalamento in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati così è possibile fotosegnalare anche i prossimi arrivi.

In questo momento si procede all’identificazione degli ultimi migranti sbarcati al Porto di Pozzallo, e la Polizia di Stato ha già predisposto il trasferimento con ordinanza del Questore di Ragusa di centinaia di ospiti, anche in considerazione degli attuali arrivi.

 

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini sui due gommoni soccorsi nelle acque antistanti la Libia e condotti al porto di Pozzallo in questi giorni.

Gli investigatori divisi in due team hanno continuato le indagini sullo sbarco di venerdì e su quello di ieri.

Un team di poliziotti ha individuato lo scafista di uno dei gommoni che ha reso anche piena confessione.

Un altro team ha individuato ben 4 scafisti responsabili di aver condotto il gommone soccorso ieri con 98 persone a bordo.

Uno dei membri dell’equipaggio ha reso confessione accusando anche gli altri. Si tratta di due senegalesi al timone e due gambiani alla bussola e satellitare.

Il senegalese che ha confessato: “noi sappiamo navigare per mare perché siamo pescatori ma non abbiamo idea di come si usano bussola e telefono satellitare, quindi i libici hanno diviso i compiti assoldando anche i gambiani”.

Il lavoro degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta i responsabilo di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e guadagnare il più possibile.

Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato circa migliaia di dollari a gommone che sommati per tutti quelli soccorsi hanno fruttato centinaia di migliaia di dollari ai criminali.

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dalla Polizia, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

 

Nel 2015 sono 32 gli scafisti fermati su altrettanti sbarchi in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

 

 

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