“IO, KILLER MANCATO”. DA UNA STORIA DI MAFIA UNA SCELTA DI VITA DI GIORNALISMO E DI SUCCESSO

“Io, killer mancato” come una lezione di vita.

Un’opera autobiografica quella di Francesco Viviano, firma di punta del quotidiano “La Repubblica”, che deve la sua vita e la sua fortuna ad un omicidio che non si è mai consumato: quello dell’uccisione dell’assassino del padre che lo aveva reso orfano a tredici mesi di vita.

Su questa disgrazia mancata fonda la fortuna dell’autore del libro, forte di tre edizioni in poche settimane, presentato stasera al pubblico, molti gli studenti presenti, di “Cose di Sicilia nelle parole raccontate” giunto al suo secondo appuntamento di cartellone.

Francesco Viviano racconta la sua odissea adolescenziale, spinto dalle domande di Michele Nania, capo servizio del quotidiano “La Sicilia”, di un mondo fatto di miseria e di mafia dove si stagliano forti la figura della madre, che sacrifica la sua vita di giovane e disgraziata vedova per tirare su un figlio da consegnare ad un mondo migliore rifiutando l’aiuto economico dell’assassino del marito, di un padre mai conosciuto e troppo presto perso e di un lavoro, quello di giornalista che appare il capolinea ideale di un percorso fatto di amicizie, di persone e di volti che appartengono ad un mondo da Viviano abbandonato e negato.

Un mondo che gli è servito per capire il linguaggio e la grammatica di quel modo di vivere e di comunicare. Ne viene fuori uno spaccato fatto di personaggi cattivi e buoni della mafia: più pericolosi i secondi rispetto ai primi. Magistrati, Prefetti, Cardinali collusi con la mafia tanto da negarne l’esistenza mentre i mafiosi e i picciotti quello rimangono: uccidono e rubano a comando per guadagnarsi una stipendio fisso e una vita agiata.

“Io, Killer mancato” è un racconto singolare, suggestivo e triste nello stesso tempo ma che dimostra che dalla crisi esistenziale si può uscire fuori solo se si comprende il valore della vita che primeggia su quello della disperazione e della morte.

 L’incontro con l’autore è stato caratterizzato dalle letture di alcuni brani del libro dell’attore Carlo Cartier e dalle domande del pubblico a Francesco Viviano.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it