FORMIGONI E IL VOTO DI POVERTÀ

Ogni tanto tornano alla ribalta indiscrezioni sulle accuse che vengono rivolte all’ex Presidente della Regione Lombardia, quel Roberto Formigoni ironicamente soprannominato ‘il Celeste’ per la sua appartenenza al movimento ecclesiale cattolico Comunione e Liberazione.

Lungi dal volere entrare nel merito delle accuse mosse al politico Formigoni, si ritiene legittimo interrogarsi su alcuni spetti della vicenda che coinvolge anche altri esponenti dell’importante movimento di cui fanno parte, addirittura, eminenti esponenti candidati e favoriti alla Cattedra di Pietro.

Il Formigoni, insieme ad altri esponenti del Movimento, farebbe addirittura parte dell’associazione laicale cattolica Memores Domini, i cui membri vivono i precetti di povertà, castità e obbedienza sotto l’egida del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione, avendo come ambito di apostolato il mondo del lavoro.

Trattandosi di associazioni e persone, direttamente o indirettamente legati alla Chiesa Cattolica ci si chiede come stanno effettivamente le cose: senza scendere in particolari che non ci interessano e non ci competono possiamo tralasciare la castità e l’obbedienza, ma non ci sembra fuori luogo notare come venga osservato il precetto della povertà.

Nel turbine di illazioni e di accuse mosse all’ex governatore della Lombardia, saltano fuori elementi che con la povertà nulla hanno a che fare, anzi sono completamente agli antipodi.

Si parla, per lui e per persone a lui molto vicine, appartenenti alle stesse associazioni, di vacanze di lusso in località esotiche, dal Sud America ai Caraibi, lunghe anche 15 giorni, con biglietti d’aereo di migliaia di euro, a persona, con sistemazioni in ville di lusso da 130.000 Euro per l’affitto, con noleggio di imbarcazioni da giro del mondo per mare utilizzate per fare il bagno al largo.

Si ribadisce che non è nostro desiderio sapere chi ha pagato e perché, nemmeno conoscere il nome della finanziaria che avrà erogato i prestiti per coloro che non avevano possibilità immediata di far fronte alle esigenze per la vacanza in comitiva. Ma ci si domanda di quale povertà si tratta e in che cosa consisterebbe il relativo voto. Perché le spese, anche se legittime, da qualunque parte provengano, non sembrano aderenti ai principi dichiarati, come non lo è il tenore di vita ancorchè omaggio di amici. Occorre anche considerare che ci sono voci dissenzienti all’interno del movimento che vengono, però, ammantate di una coltre di perbenismo, moralità e moderazione, frutto forse, come dicono i maligni, del coinvolgimento di diversi aderenti al movimento nelle attività politiche e di governo del ‘Celeste’.

Riconoscendo l’alto valore degli insegnamenti della Chiesa Cattolica, sarebbe auspicabile leggere delle giustificazioni a sostegno dei personaggi e dei fatti incriminati, altrimenti ci si aspetterebbe una netta e precisa presa di distanza dalle persone e dall’associazione.

In noi resta un interrogativo quanto mai terreno e volgare: ma non è che aderendo all’associazione ci possa uscire qualche vacanza a prezzi convenienti, non certo ai Caraibi ma almeno a Camigliatello Silano o sulla riviera del basso Adriatico ?

 

Principe di Chitinnon

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