QUATTROCENTO ANNI DEL MONASTERO DELLE BENEDETTINE DI IBLA

Il monastero benedettino di San Giuseppe a Ibla compie 400 anni. Da domenica 9 ottobre a mercoledì 21 marzo, la comunità delle benedettine celebrerà questo evento con una serie di avvenimenti di grandissima portata spirituale, storica, culturale, artistica e sociale. La presenza benedettina a Ragusa Ibla risale infatti al 1611 e ancora oggi il monastero di via Torrenuova pulsa di spiritualità ed entusiasmo, accompagnando, con una presenza tanto silenziosa quanto forte, il cammino della nostra Città e della nostra Chiesa.

 

Per la prima volta nella sua storia, domani, sabato 8 ottobre, alle 10.30, il monastero di clausura aprirà il suo portoncino ai giornalisti. La priora, Madre Emanuela, ha infatti voluto questo momento per presentare il programma di “Obsculta”, preparato proprio per celebrare i quattro secoli di presenza benedettina a Ragusa. Si tratta di un evento eccezionale durante il quale potremo ascoltare, dalla voce di Madre Emanuela, non solo la presentazione degli eventi in programma, ma anche frammenti di storia e di spiritualità racchiusi tra le mura del monastero. Madre Emanuela parlerà ai giornalisti da dietro la grata del saloncino del monastero.

 

All’interno del monastero e durante l’incontro con Madre Emanuela non sarà possibile effettuare riprese o fotografie. Si confida, comunque, sulla capacità dei giornalisti di poter confezionare degli eccellenti servizi anche senza il supporto delle immagini dell’incontro che si tiene all’interno del monastero. Ai giornalisti presenti si raccomanda la puntualità, il rispetto del silenzio, la sobrietà nell’abbigliamento. 

 

Il programma delle celebrazioni si aprirà domenica con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo, monsignor Paolo Urso (alle 18), cui seguirà (alle 19.30) l’inaugurazione della mostra “Obsculta” che presenterà documenti attraverso i quali è possibile ricostruire la storia e la spiritualità delle benedettine (la presentazione è curata dal sacerdote Giuseppe Antoci, incaricato diocesano per i beni culturali e direttore dell’archivio 

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