ZONA ARTIGIANALE, LA CNA DI MODICA SCRIVE AL PREFETTO

La complessa e tormentata vicenda riguardante la zona artigianale di Modica approda in Prefettura. La Cna territoriale ha trasmesso al prefetto di Ragusa un documento in cui si evidenzia che “prima di mettere in campo eclatanti forme di protesta, sicuramente preoccupanti per l’economia tutta della città di Modica, la nostra associazione di categoria e le imprese rappresentate intendono rivolgersi al rappresentante del Governo nell’area iblea affinché metta in campo la sua riconosciuta capacità di mediazione per chiedere a chi di dovere il rispetto degli impegni presi”. Nel documento viene ripercorsa la delicata questione che ha portato gli operatori artigianali ad alzare, ancora una volta, la propria voce. “Il 26 novembre scorso – è detto nella nota firmata dal presidente Cna Modica, Piero Bonomo, e dal responsabile organizzativo, Carmelo Caccamo – si era svolta un’assemblea, l’ennesima, delle imprese insediate nella zona artigianale che aveva permesso di fare il punto della situazione rispetto alla piattaforma rivendicativa lanciata nel corso di una precedente assemblea tenutasi a settembre alla presenza del sindaco e dell’assessore allo Sviluppo economico dopo che le imprese insediate avevano dichiarato lo stato di agitazione e avevano minacciato la chiusura degli opifici in segno di protesta a causa di una situazione economica e gestionale sempre più insopportabile. In quella occasione il sindaco si era impegnato a fare approvare in tempi brevissimi, dal Consiglio comunale, alcune modifiche importanti al regolamento di gestione della zona artigianale; ad emanare il bando per l’assegnazione dei lotti attualmente liberi; a far approvare dal civico consesso una variante al Piano regolatore generale per ampliare l’attuale zona artigianale, considerando che circa sessanta imprese hanno presentato richiesta per nuovi lotti; a tenere infine in considerazione la richiesta della Cna di non calcolare l’aliquota Imu sui capannoni equiparandoli alle seconde case o alle case al mare”.

“Purtroppo – prosegue la nota – l’assemblea del 26 novembre aveva dovuto prendere atto negativamente del mancato raggiungimento dei predetti obiettivi da parte dell’Amministrazione e del Consiglio comunale. Tutto ciò a distanza di due mesi e mezzo dalla precedente assemblea. A quel punto, con grande senso di responsabilità, i partecipanti all’assemblea avevano ritenuto di rivolgere un estremo appello al sindaco e al Consiglio comunale, quantomeno per dare risposte risolutive su due punti: portare in aula la proposta di scioglimento della società consortile ArtGest costituita l’1 agosto 2007 con lo scopo di dare alle imprese insediate nella zona artigianale uno strumento di autogestione con capitale pubblico per il 51% e capitali privati dei singoli insediati per il 49%. La società consortile è nata per volontà del Consiglio comunale e deve essere pertanto il civico consesso a decretarne lo scioglimento. Il secondo punto era arrivare entro il 10 dicembre scorso all’approvazione delle modifiche al regolamento di gestione della zona artigianale e all’emanazione del relativo bando di assegnazione dei lotti liberi. Tale termine è abbondantemente trascorso. Anzi, è passato un altro mese senza che l’Amministrazione e il Consiglio comunale si siano minimamente attivati per fornire risposte alle richieste delle imprese. A questo punto la misura è colma. Ci dichiariamo fin da ora disponibili ad essere ricevuti dal prefetto per illustrare più compiutamente le ragioni della protesta e a partecipare a eventuali incontri che lo stesso prefetto vorrà convocare con la presenza del sindaco e dell’Amministrazione comunale di Modica”.

 

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