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Volge al termine “Un mare di libri” a Sampieri
20 Ago 2018 18:02
Quarto appuntamento, sabato scorso, al PataPata di Sampieri per *Un Mare di Libri – aperitivi letterari al tramonto*. *Tea Ranno* ha presentato il suo ultimo e fortunato romanzo *“Sentimi”* giunto alla terza ristampa, conversando davanti ad un attento uditorio (soprattutto femminile) con la giornalista *Viviana Sammito*.
Il romanzo è un viaggio lungo e pieno di soste scritto sull’ascolto di anime femminili in pena che vagano perché non riescono a trovare pace: sono morte dannate. Ognuna si porta dietro il peso di un vissuto di sofferenze, d’ingiustizie subite e di torti mai risolti.La scrittrice, in una notte di ritorno di nebbia al paese natìo, si sente ghermire da questi fantasmi che vogliono ritrovare un riscatto per riposare in serenità e in pace e int6endono farlo confessando le loro storie di dolore.
Un coro polifonico di voci intessute e ritmate con l’abilità di una scrittrice che ha fatto del riscatto femminile la sua cifra artistica, depurato dai luoghi comuni e dal femminismo di maniera. Quelle sono voci di donne morte. Raccontano storie quasi sempre dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: l’umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale, i loro sentimenti, le loro vite vere, insomma, tutto viene sempre e inesorabilmente annullato nella dicotomia maschile della donna «santa o buttana».
I fantasmi di queste donne parlano all’autrice: c’è anche un’altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario.
E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento, della colpa, delle corna. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina, poi ragazza. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.
E già quel titolo dovrebbe essere da monito, quel sentimi disperato, che sa di preghiera e di richiesta di aiuto, è il modo con cui le donne decidono di comunicare con la scrittrice, una donna che, in quanto tale, può capirle senza indugio e può rendere manifesta la verità circa le loro storie aiutandole ad alleviare un poco la pena. Sono donne che rivivono attraverso quelle stesse parole che le rappresentano e che danno sostanza alle loro fattezze di spirito.
Con una scrittura poetica, incantevole, colta e raffinata, quasi sospesa nel tempo, Tea Ranno è in grado di portare alla luce fatti che marciscono dentro e non danno pace, tragedie legate filo a filo, segreti, amara infelicità e dolori che ancora tremano in gola.
*Oggi, 20 agosto, alle 19.00, ultimo appuntamento con l’edizione 2018 di Un Mare di Libri*. Verrà presentato *“Chiavi di lettura” di Angelo Ruta e Marco Lentini (Verbavolant)*. Nella particolarissima collana Libri da parati, il volume raccoglie le illustrazioni dell’artista Angelo Ruta per l’inserto “La Lettura” del Corriere della Sera e quelle applicate per le pubblicità della Moak a cura di Marco Lentini, responsabile della comunicazione della nota azienda modicana.
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