Vittoria città che (non) legge. Ma è possibile invertire la rotta

In merito alla notizia pubblicata da RagusaOggi circa l’esclusione della città di Vittoria per il riconoscimento “Città che legge”, riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera inviataci in redazione da Angelo Piero Cappello, Dirigente del Ministero della Cultura e del Centro per il libro e la lettura che mette a disposizione il Centro qualora la città volesse “invertire la rotta” in merito a questo mancato riconoscimento.

“Gentile Direttore,

leggo con curiosità la notizia data dal Suo giornale l’11 marzo 2021 su “Vittoria non ottiene il riconoscimento di città che legge” (condizione indispensabile per la partecipazione ai collegati bandi di finanziamento) di questo Centro per il libro e la lettura.

I requisiti per la partecipazione a “Città che legge” sono stati studiati per rappresentare il “corredo” minimo e indispensabile di una comunità cittadina che voglia considerare la cultura, il libro, la lettura come il prerequisito irrinunciabile per la crescita della propria comunità. Ecco perché, da vittoriese di nascita e di sangue, apprendo con rammarico dell’assenza, a Vittoria, di tale corredo minimo.

Tuttavia, vorrei far giungere ai miei concittadini vittoriesi l’informazione che, come per ogni altra città italiana, il Centro per il libro e la lettura è a loro disposizione qualora intendessero avviare un virtuoso processo di “riconversione” culturale della nona città siciliana per numero di abitanti che ha dato i natali a personaggi del mondo della cultura come Salvatore Guglielmino, Girolamo Giardina, Francesco Cafiso.

Nel ringraziarla, gentile direttore, le porgo i miei più cordiali saluti”.

Angelo Piero Cappello

 

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