Vaccini: una dose su quattro rimane in frigorifero. La Sicilia la regione con maggiori punti di somministrazione

“La distribuzione settimanale dei vaccini sembra seguire ormai questo andamento: 2 dosi su 4 destinate alla I somministrazione, 1 dose su 4 destinata alla II somministrazione e la restante altra 1 dose su 4 rimane “in frigorifero”.

Lo evidenziano i dati dell’Instant Report Covid-19, iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale. L’analisi riguarda tutte le 21 Regioni e Province Autonome italiane. Alla luce del target fissato dall’UE in riferimento alla data del 22 Settembre 2021, data in cui l’UE chiede ai Paesi membri di raggiungere l’obiettivo del 70% della popolazione adulta.

Ad oggi sono state vaccinate il 7,76% dell’obiettivo dei circa 29 milioni da raggiungere al 22 Settembre 2021, pari a 2.225.652 persone vaccinate. Quanto al rapporto tra la popolazione residente e il numero punti di somministrazione (territoriali ed ospedalieri) per ciascuna regione, la regione Puglia ha il rapporto più basso: in media ogni punto vaccinale ha in carico 10.414 residenti, seguita dalla Liguria con 10.809 residenti. Al contrario, le regioni Lombardia e Campania hanno il valore più alto, con un rapporto pari a 77.373 residenti per la Lombardia e 96.686 per la Campania. La regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (271) seguita dalla Liguria (117) e dal Veneto (115).

Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiore di punti di somministrazione ospedalieri (122) seguita dalla Lombardia (110) e dal Lazio (83). È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni effettuate da ciascun punto di somministrazione regionale. Il valore più alto dell’indicatore si registra in Campania, dove ciascun punto di somministrazione ha effettuato circa 12.032 vaccini. Valori alti dell’indicatore si riscontrano anche in Lombardia (9.559), Trentino-Alto Adige (8.159), Molise (7.454) e Emilia-Romagna (6.696).

Al contrario, l’indicatore rivela un basso rapporto tra vaccini inoculati e punti di somministrazione in Puglia (1.374) ed in Liguria (1.529). Negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: la Campania (1662), la Lombardia (1595) e il Molise (1068). Mentre Liguria (270), la Puglia (214) e la Valle D’Aosta (293) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni. Quanto alla copertura delle fasce di popolazione al 15 marzo 2021 la P.A di Bolzano, la Basilicata, e la P.A di Trento abbiano vaccinato con una prima dose la quota maggiore di over 80 nel contesto nazionale.

La Sardegna rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione più anziana (20,57%). La fascia di età 70-79 è attualmente quella più penalizzata dalla distribuzione vaccinale in tutte le regioni. Le regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Marche, Lazio, Toscana, Valle d’Aosta e Piemonte, rappresentano le regioni il cui rapporto tra dosi somministrate rispetto a quelle consegnate è superiore al valore medio nazionale. In tutte le regioni italiane il vaccino Pfizer è stato somministrato in percentuali maggiori rispetto a quelli di AstraZeneca o di Moderna.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it