“Va lava i piatti”….ma anche molto altro! L’elegante commento del sindaco di Comiso alla vincenda vittoriese

“Per tutti i talebani, di ogni colore, latitudine o fede politica: non esiste l’aut-aut.
Noi donne riusciamo a fare tutto: crescere figli, pulire casa, amministrare aziende, persino fare il sindaco. Con un uomo intelligente al fianco, che condivida ogni peso, ancora meglio.
Pertanto, rassegnatevi. E, magari, chiedete scusa. A tutte. Nessuna esclusa!”.

Ci sembra che il commento del sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, nella sua eleganza, sia quello che maggiormente possa mettere fine ad una querelle nata in consiglio comunale a Vittoria ai danni della consigliera Sara Siggia, apostrofata dal collega Alessandro Speranza con un “Va lava i piatti”. Un commento decisamente inappropriato, da molti considerato (e non a torto) sessista, perchè espresso in un civico consesso in modo poco elegante ad una collega consigliera che in quel momento stava svolgendo un ruolo istituzionale.

Il concetto che si è espresso, a parere nostro e anche di moltissimi cittadini, non era adeguato alla situazione. Che molte donne e uomini lavino i piatti, oltre ad essere una cosa naturalissima e onorevole tanto quanto fare il consigliere, è fuori di dubbio. Il punto è: perchè apostrofare una donna in quel modo durante un civico consesso?

Basterebbero delle semplici scuse per l’uscita impropria e la cosa finirebbe lì. Notiamo, invece, che si tende a giustificare, in qualche modo, quel commento. Francesco Aiello, sindaco di Vittoria, scrive sulla propria bacheca: “IO LAVO I PIATTI. Io per esempio sono uno che a casa lava i piatti e fa la cucina. Avete qualcosa da ridire?”.

No, non abbiamo nulla da dire a riguardo, ci mancherebbe, tutt’altro. Il punto critico rimane: che senso ha apostrofare una consigliera con quella frase in consiglio? Non riusciamo a cogliere quale sia la difesa, cosa si vorrebbe dimostrare con questo tipo di commento. Ci mancherebbe che anche gli uomini lavino i piatti. Si sembra proprio il minimo.

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