Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
UNIVERSITA’ A RAGUSA: IDV TRACCIA UNA CRONISTORIA DELLA GESTIONE POLITICA CHE HA PORTATO AL FALLIMENTO
08 Set 2011 17:07
Il coordinatore e consigliere provinciale Giovanni Iacono, il rappresentante degli studenti di lingue e membro del coord. provinciale di IdV Paolo Pavia, il vice coord. prov.le Pietro Savà e il coord. prov.le IdV giovani Michele Minardo, nel corso di una conferenza stampa, hanno evidenziato tutte le contraddizioni e le mancanze politiche che hanno portato alla fallimentare conclusione riguardante l’Università Iblea.
Supportati da una documentazione ampia, comprendente gli atti burocratici, amministrativi e i comunicati stampa degli ultimi anni, gli esponenti di Italia dei Valori hanno chiaramente fatto intendere che la piena responsabilità della chiusura delle Facoltà di Agraria e Giurisprudenza ricade su coloro i quali dovevano gestire politicamente la questione, principalmente il Sindaco Dipasquale e il Presidente Antoci.
La conferenza stampa parte con una semplice constatazione: il 21 giugno 2010 viene stipulata una convenzione che metteva nero su bianco l’accordo tra l’Università di Catania ed il Consorzio Universitario ibleo sullo smantellamento delle Facoltà di agraria e giurisprudenza se non fosse decollato il Quarto polo Universitario. Appena due giorni dopo le dichiarazioni trionfali del Sindaco di Ragusa, del Presidente della Provincia, del Presidente f.f. del Consorzio Universitario si apprende del fallimento del Quarto Polo, dato che l’Università Kore di Enna si tira indietro.
Da oltre un anno e mezzo quindi, si era a conoscenza che i corsi di laurea delle facoltà di Agraria e Giurisprudenza sarebbero rientrati a Catania a partire dall’a.a. 2011-2012, eppure si sono alimentate illusioni a danno di cittadini e studenti durante la scorsa campagna elettorale a Ragusa, creando disagi enormi a studenti e famiglie con il rischio per molti di non poter continuare gli studi.
“Perché mobilitarsi soltanto a settembre 2011, dopo oltre un anno, quando è del tutto svanita ogni possibilità di riprendere in mano la vicenda?” chiede Iacono, che continua: “Mobilitarsi contro chi? Contro chi ha sottoscritto la convenzione di giugno 2010?”
La tesi di Iacono è che a fine giugno si poteva tentare di ottenere il mantenimento, ad esaurimento, dei corsi di Agraria e Giurisprudenza, ma la condizione posta dall’Università di Catania era una rigorosa verifica delle disponibilità finanziarie a copertura delle maggiori spese, eccedenti quelle già previste dalla convenzione in vigore e, in primo luogo, il pagamento di quanto dovuto all’Ateneo alla data del 30 giugno 2011. “Ebbene, malgrado le rassicurazioni in merito fornite dai vertici del Consorzio e dai soci, Italia dei Valori ha prodotto le certificazioni contabili che smentiscono clamorosamente quanto dichiarato e dimostrano che alla data del 30 giugno 2011 niente era stato versato all’Università di Catania”.
Le cifre evidenziate da Iacono mettono in evidenza che ben 1.450.000 euro dovevano essere versati alla data del 31.10.2010 ma solo a luglio di questo anno si inizia a saldare il debito con alcuni versamenti tra il 4 e il 15/07/2011 di 350.000 euro. Resta quindi ancora un debito di 1.100.000 euro quale residuo su quanto dovuto al 31/10/2010.
Quanto alla rata scaduta il 30 giugno 2011, da corrispondere a saldo di quanto dovuto per i corsi di studio della facoltà di Lingue e Letterature straniere, sono stati contabilizzati versamenti per una complessiva somma di euro 750.000 tra il 22 luglio e il 19 agosto 2011.
La quota relativa al piano di rientro dall’esposizione precedente, come da transazione sottoscritta il 22 giugno 2010 e scaduta il 31 luglio 2011 per la somma di 650.000 euro, non è stata versata per nulla e l’Università ha diffidato al pagamento entro 15 giorni il Consorzio universitario Ibleo, pena il ricorso alle vie giudiziarie.
Entro il 31/10/2011 bisognerà versare ulteriori 1.712.500 euro che, sommate alle rate non pagate, ammontano a 3.462.500 da versare tassativamente entro il prossimo 31 ottobre.
Un buco finanziario enorme che ricade sulle spalle della collettività.
“A tutto ciò – continua Iacono – c’è da aggiungere il maggior danno derivante dall’applicazione degli interessi moratori, come da convenzione (art. 7) che potrebbero vanificare in gran parte le somme che l’Università dovrà rifondere al Comune e alla Provincia di Ragusa quale quota parte (pari al 70%) delle tasse universitarie versate dagli studenti ragusani”.
Il danno stimato all’economia ragusana per la chiusura dei corsi di Agraria e Giurisprudenza ammonta, secondo IdV e per difetto, a 3 milioni di euro l’anno.
“Questa è la cruda realtà dei fatti – conclude Iacono – che inevitabilmente porta a chiedersi: a cosa sono dovuti gli inutili teatrini dell’ultimo anno? Solamente propaganda politica che non ha fatto altro che alimentare speranze negli studenti e nelle loro famiglie che adesso debbono fare i conti con una realtà ben diversa e devono far fronte ad una spesa ben più consistente per poter permettere ai figli di concludere gli studi”.
Italia dei Valori è a fianco degli studenti ed ha costituito un Comitato per intentare, nei confronti dei responsabili di tale sfacelo, un’azione risarcitoria collettiva. Bisogna ritrovare le ragioni strategiche della presenza universitaria e deve anche essere chiaro che i Sindaci della Provincia, finora assenti, non potranno continuare ad esserlo, così come deve essere chiaro che i responsabili politici del disastro universitario (PDL-PD-UDC-Forza del Sud-ex An) che hanno fatto dell’università a Ragusa l’ennesimo sistema di sottogoverno, pensando solo a lottizzare, debbano riconoscere il loro fallimento, sentire il dovere civile di farsi da parte, lasciando la mano a chi “conosce” l’Università!
© Riproduzione riservata
Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it