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Una via di Comiso intitolata a Carmelo Lauretta, poeta e narratore, uomo di fede e di cultura
30 Dic 2025 11:56
Una via di Comiso intitolata a Carmelo Lauretta. Nel quartiere denominato Mendolilla (una zona di nuova espansione in direzione di Chiaramonte Gulfi) un’arteria è stata intitolata al docente, scrittore e poeta comisano, autore di numerose pubblicazioni, anche in dialetto siciliano e morto nel 2011. Alla cerimonia di intitolazione hanno partecipato i figli, Serenella e Raffaele, i nipoti e i pronipoti. È stato il sindaco, Maria Rita Schembari, a inaugurare la targa. Con lei, c’erano anche alcuni assessori e consiglieri comunali e molti amici di Lauretta.
Carmelo Lauretta, laureato in Lettere all’università cattolica di Milano, è stato docente in vari istituti scolastici della provincia Ha avuto una vasta produzione letteraria, fatta di liriche, saggi e racconti. Lauretta ha vinto numerosi premi nazionali e alcune sue opere sono state tradotte in varie lingue. Ha anche collaborato alla formazione del vocabolario siciliano, a cura del centro Studi Filologici dell’Università di Catania.
Nel 2023 il poeta e amico Domenico Pisana ha dato alle stampe un libro a lui dedicato “Carmelo Lauretta, figlio illustre di Comiso”, edito da OperaIncerta. Pisana definì Lauretta, cui lo legava una profonda amicizia e un legame insieme umano e intellettuale, “un modello di virtù intellettuali e umane”. Il libro analizza in chiave critica la corposa produzione letteraria di Lauretta e inizia da una raccolta di novelle: “U pani schittu”. Il libro – si legge nell’introduzione – “offre al lettore un’analisi critica di diverse raccolte del poeta comisano” e presenta anche un Lauretta “autore di novelle e di racconti, la cui scrittura vibra di uno stile personale e affabulante”. La terza parte è una raccolta epistolare della corrispondenza dell’autore con Carmelo Lauretta, che palesa il rapporto di fraterna amicizia e di stima personale (periodo: 1995 – 2007).
Laurtetta è stato anche autore di interessanti favole dialettali, tra cui “La vita agghiorna”. Tra le sue opere più conosciute c’è la silloge “U fiumi illimunatu” che Maria Rita Schembari, nella prefazione ha definito “silloge in cui alla struggente sensibilità pascoliana per la natura si univa il sentimento di prefigurazione del “dubbioso passo” che separa ogni essere umano dall’esito che tutti attende”.
Altro elemento saliente, che attraversa tutta l’opera di Carmelo Lauretta, è la sua fede salda e profonda, che ha connaturato tutta la sua esistenza. Essa trasuda in tutte le sue opere e, in particolare nel libro di poesia siciliana “Acqua del Giordano”. Quest’ultima opera fu particolarmemnte apprezzata anche dal vescovo del tempo, Angelo Rizzo.
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