UNA INIZIATIVA DAL GRANDE SPESSORE UMANO E SOCIALE

Il 19 dicembre 2009, nell’ Aula Magna della Scuola dello Sport  di  Ragusa, è stato presentato il progetto: Centro Risvegli Ibleo onlus struttura residenziale in grado di accogliere pazienti in stato vegetativo o con gravi danni cerebrali. Alla manifestazione erano presenti il Vescovo Mons. Paolo Urso, il Presidente della Provincia di Ragusa, il Sindaco di Ragusa, alcuni politici e moltissimi cittadini. Il Prof. Nino Basaglia, direttore del Centro di Riabilitazione per gravi neurolesi di Ferrara e coordinatore del Gracer (rete dei  9 centri di riabilitazione dell’Emilia Romagna) non ha potuto relazionare perché, essendo l’aeroporto di Bologna bloccato dalla neve, non ha avuto la possibilità di partire; tuttavia ha  dato la sua piena disponibilità per aggiornare, sia a Ferrara che a Ragusa, il personale medico e paramedico che lavorerà nel Centro Risvegli ibleo. Al suo posto ha fatto una relazione molto interessante il Dott. Adriano De Nicola (medico rianimatore dell’ospedale civile di Ragusa e socio fondatore del Centro) e successivamente hanno fatto seguito interventi molto qualificati. Alla fine è stato proiettato un video sul progetto e sulle finalità  della brillante iniziativa realizzato da Maurizio Nicastro con la partecipazione straordinaria del regista Giuseppe Tornatore. La risposta all’esigenza della popolazione ragusana di avere un centro di riabilitazione proviene dall’intuizione del cittadino ragusano Carmelo Tumino che ha sognato di realizzare, per la comunità iblea (e siciliana), un centro di accoglienza per  neurolesi  ed ha trovato  poi terreno fertile in un gruppo di sei generose persone (i Dottori: Rocco Bitetti, Lucia Cascone, Mariano Conticello, Adriano De Nicola, Alessandro Tumino e l’Ingegnere Salvo Marchese) con le quali ha  fondato l’associazione onlus. L’opera completa dovrebbe avere 90/100 posti letto fra i quali 10, ubicati in appartamentini di 45 mq riservati alle persone in  stato vegetativo e ai loro familiari per consentire l’eventuale “risveglio”; gli altri saranno destinati a persone con altre patologie neurologiche (Alzhaimer, ictus, sclerosi multipla, SLA). Il Comune di Ragusa ha già donato un terreno di 9000 mq ubicato nei pressi della piscina comunale ed esiste già un progetto per la realizzazione della struttura. Io, in qualità di padre di Sara in stato vegetativo persistente, ho ritenuto l’iniziativa  lodevole ed importantissima per Ragusa e per il Sud ed ho deciso di impegnarmi  in prima persona  sperando  che tutti i cittadini si rendano conto dell’alta valenza sociale  di tale struttura. Considerato che  centri  simili in tutto il Sud del paese non ce ne sono e che, essendo una onlus senza fini  di lucro, essa sarà gestita e controllata da tutti i soci e dagli  utenti (che hanno tutto l’interesse a far si che i loro familiari malati siano curati nel miglior modo possibile), penso che i cittadini collaboreranno affinché il sogno possa diventare realtà(da considerare che ad oggi gli unici Centri in Sicilia per questi malati si trovano a Messina e a Mistretta). Iniziative per la raccolta fondi:

1)  Donazione libera sul C/C n. 95763777 intestato al “Centro Risvegli ibleo  onlus “ .

2) Si diventa socio della onlus con una donazione di almeno 30 euro annui effettuata     tramite RID bancario ( coordinate bancarie del Centro risvegli ibleo onlus : A5SZ63)

3) Donazione libera (da 5 euro in su) tramite blocchetti rilasciati dal Presidente della   onlus.

4) Raccolta di fondi tramite fiere, cene sociali etc. organizzate da scuole, associazioni e da privati cittadini. 

5) Offerte nelle onoranze funebri (.. è importante sensibilizzare i congiunti  sul bisogno di fondi  per la realizzazione della struttura). 

  Il “Centro risvegli” ha bisogno del sostegno di tutti e che ogni iniziativa ( anche quella di utilizzare le offerte dei funerali) è necessaria ma non sufficiente:   i ragusani  devono capire che la struttura che si deve costruire è un patrimonio della provincia di Ragusa, di tutti i cittadini,e non  soltanto di poche persone ( di quelle che attualmente ne hanno bisogno).

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