UNA CONFERENZA PER LA SICILIA E LA SICILIANITA’

Ha cantato insieme al coro dell’UNITRE di Santa Croce Camerina l’inno nazionale, Mimì Arezzo che continua il suo giro di conferenze nell’ambito dei festeggiamenti per l’Unità d’Italia.

Invitato dalla presidente Lina Canto e dal direttivo dell’università delle tre età, dopo aver ricevuto i saluti dell’assessore ai servizi sociali Maurizio Allù in rappresentanza del sindaco di Santa Croce Lucio Schembari il dottor Arezzo ha affermato ancora una volta che la storia non torna indietro. Dobbiamo sentirci tutti Italiani, raccolti sotto la stessa bandiera ma dobbiamo ritrovare l’orgoglio di essere siciliani. Alle spalle abbiamo una storia importante. Non meritiamo politici “Beceri” come Borghezio, Bossi e suo figlio, che parlano di secessione ,di divisioni. Che con le loro parole vorrebbero cancellare la storia e uccidono per la seconda volta e nel modo peggiore i nostri morti.

Basta fare un giro per la Sicilia, guardare le sue opere e i suoi colori per rendersi conto che violenza e ignoranza non ci appartengono. Siamo stati culla della cultura e dell’economia e continuiamo ad esserlo. Un esempio?

Oggi la cassaintegrazione degli operai del “Nord” viene pagata con i risparmi postali raccolti per l’80% al Sud. I nostri contadini se hanno annate difficoltose se la cavano da soli, portiamo cervelli e idee al Nord. Vogliono il federalismo fiscale? Ben venga. Il nostro statuto speciale, mai applicato grazie a politici locali poco avveduti è un esempio di federalismo moderno e solidale. Che ci lascino le tasse, le accise, del nostro territorio e torneremo a sanare i nostri bilanci.

Qualsiasi delitto venga commesso in Sicilia è sempre opera di mafia che esiste e va debellata ma al “Nord” il crak della Parmalat ha provocato più danni di quelli mafiosi. Eppure questo non è ladrocinio, no, è bussines.

Parla di unione e di pari dignità il dottor Arezzo e lo fa con lo stesso ardore con cui ha cantato “Fratelli D’Italia”.

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