UNA BIRRA CON CICCIO #15

Ciccio, la tua agonia sta per finire (e alla luce della “bella” partita vista domenica a Enna, anche quella degli spettatori). Che succede al tuo Padua?

Esagerato come sempre. Noi non saremo perfetti ma onestamente, dopo un mese di stop, non potevo pretendere dai ragazzi chissà che cosa. 80 minuti servono a stento a ritrovare il ritmo gara. Per questa domenica mi prendo il cinismo e la buona difesa, alla prossima vedremo sprazzi di bel gioco, ne sono certo.

 

La nota positiva viene dagli innesti dei giovanotti dell’Under18 che coach Greco sta facendo da qualche mese a questa parte.

Hanno avuto un buon impatto sulla gara ma devono fare di più. Ad ogni modo sono ragazzi che, se tengono la testa in ordine, potranno essere il futuro del rugby ragusano.

 

E l’altra nota positiva è che la vittoria di Enna, per quanto con un margine non grandissimo, vi lascia piuttosto tranquilli per la partita di ritorno.

Ero più tranquillo se non prendevamo l’ultima meta all’ottantesimo e ne facevamo altre due noi 🙂 Domenica ci aspetta una partita dura, non scherziamo.

 

Ciccio, mi sono reso conto che su tre domande, quella che alla fine ha un punto interrogativo è solo una. Te ne faccio subito una per portare la percentuale al 50%. Che birra stiamo bevendo?

Andiamo con qualcosa di strong: ci stiamo sbevazzando una OV-RAL, una double ipa bella aggressiva (alc. 10,5%) prodotta a quattro mani dai birrifici Mikkeller e Tool che vuole essere in qualche modo un omaggio alla famosa birra trappista Orval. In realtà non ha la stessa beverinità, infatti è una birra abbastanza complessa, ma con l’aggiunta di lieviti selvaggi (brettanomiceti) per la rifermentazione in bottiglia e il gioco sul nome (da Overal a OV-RAL) richiamano appunto alla Orval.

 

E io ti propongo una canzone che sembra spagnola ma è danese. No tengo dinero, dei Los Umbrellos, non confondendola con quella dei Righeira…

Lo stavo per fare…

 

Ciccio, domenica si dovevano giocare tre partite di barrage e invece una è saltata perché all’Amatori Palermo mancava l’avversario (che ha trovato nei Briganti, vittoriosi nel recupero con Messina) mentre nell’ultima l’Audax ha stracciato il Syrako. Troppo forti i ragusani o troppo scarsi i siracusani?

Il Syrako non è quello della prima fase, è evidente, ma l’Audax domenica ha disputato la miglior partita della stagione, sfruttando egregiamente tutte le opportunità avute e mettendo in campo una buona squadra con una voglia importante.

 

 

Sempre in C1, ma in quella che vale la promozione in B, la sconfitta del CLC Messina a Salerno ha tolto ogni speranza ai messinesi e ha in un certo senso inguaiato il Cus Catania, che adesso deve andare a vincere a Santa Maria C.V. per ritornare in B, dando per scontato che Salerno batta nell’ultima giornata Bari. La pensi come me?

La penso esattamente come te, il Santa Maria viene da una pesante sconfitta a Trepuzzi ma in casa è una bella gatta da pelare. Mai sottovalutare una squadra allenata da Fusco. Il Cus ha  tutte le possibilità di vincere ma deve entrare in campo con la giusta testa giocando lontano dal punto d’incontro altrimenti la partita si complica. Aggiungo pure due cose: la prima è “te l’avevo detto!”; l’altra è che la seconda piazza sarà importantissima perché sarà un estate calda e ci sarà almeno un ripescaggio.

 

Intanto andiamoci noi in B. L’Amatori Catania, battendo l’Avezzano, ha avuto la certezza matematica del primo posto mentre l’Afragola Napoli, superando la concorrente diretta Civitavecchia, è sicura del secondo posto. È giusta la classifica?

Quella dei catanesi è stata un’autentica cavalcata fatta di vittorie quasi sempre ampie e prestazioni di livello. Il campionato del Napoli è stato un campionato di lotta, se me lo consenti “verace”. Meritano assolutamente le prime due posizioni.

 

Girando la classifica, c’è la retrocessione della Partenope. Dispiaciuto? (So già che mi risponderai di sì perché non puoi dirmi di no).

Sono dispiaciutissimo. La Partenope è una società importante, colonna del nostro rugby e portatrice di quei valori fondanti che ci rendono uno sport migliore. Vederla in C1 fa male e poi consentimi di dire che ci sono persone come Marcos Reyna, Dario Calapai e Eddy Palazzi… mi dispiace davvero. All’amico Eddy in particolare devo tanto perché mi ha insegnato cosa vuol dire essere un dirigente di una società. Lui è un professionista, linfa vitale per il rugby, quello vero.

 

Ciccio, mi sembri triste… è forse perché questa birra è finita e sai che per questa stagione ce ne restano ormai poche?

Sono triste perché leggendo i social vedo persone, che si definiscono rugbysti, che festeggiano la retrocessione della Partenope e brindano ai playoff dell’Amatori Napoli. Spero che questa gente scompaia dal nostro sport perché non ne è degna. NB: la birra non finirà mai… stai sereno Meno.

 

Inizio a preoccuparmi, ripensando a uno “stai sereno Enrico” di qualche anno fa

 

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