Un ‘percorso verticale’ del Novecento nella pittura eclettica di Sarnari

Inaugurata sabato sera la personale di Franco Sarnari alle Quam. In mostra il ciclo dei ‘Neri’, la più alta sintesi della ricerca dell’autore, un ciclo che mai, prima d’ora, aveva avuto una mostra dedicata. Un’inaugurazione affollatissima, che ha letteralmente travolto il pittore ottantaseienne, sempre capace di regalare emozioni, con un profilo umano d’altri tempi oltre che con la pittura. Il pubblico dei grandi eventi, che ha cominciato ad affollare la sala seicentesca delle Quam già dal pomeriggio presto, ha trovato in mostra opere che vanno dagli anni Sessanta alle ultime dipinte dall’autore, di due o tre anni fa, in un continuo parallelo tra il ‘Nero’ e gli altri cicli; tele che passano dall’Onda ai ‘Frammenti’ e poi dalle tele ‘A Monet e Pollock’ alle ‘Cancellazioni’.

Il curatore Antonio Sarnari, figlio dell’autore, ha corredato l’allestimento, sempre molto essenziale, con tracce critiche che spiegano le profonde relazioni tra i diversi cicli dell’autore. Tra i pezzi forti in mostra: il ‘Nero’ che ha partecipato alla mostra del Gruppo di Scicli a New York del 2012, oppure il ‘Nero con bordo grigio’ esposto alla Biennale di Venezia, per l’esattezza la seconda a cui è stato invitato l’autore; oppure uno ‘Studio per Onda’ del 1969 completamente inedito, come anche un ‘Frammento’ del 1977 anch’esso mai esposto o pubblicato. Un’opportunità dunque, per chi ha visto e vedrà la mostra, aperta fino al 21 agosto, di fare un percorso verticale, come si direbbe per le degustazioni di vino, in cui si procede per linguaggi sempre più evoluti e contemporanei, sempre restando con lo stesso autore, dato che solo il suo personale lavoro ha tradotto in pittura buona parte del Novecento e oltre.

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