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“UN NATALE IN GIALLO” SUONA COSI MALE?
17 Dic 2011 19:29
Di solito il Natale è rosso.
Quest’anno sarà “Un Natale in Giallo” come il titolo del libro, edito da Sellerio, presentato ieri sera alla libreria Ubik a Ragusa.
Un antologia di racconti che secondo il titolo dovrebbero essere tutti gialli ma che, in realtà, non tutti lo sono. Diversificandosi nel genere; come ha affermato Giuseppe Traina, docente universitario, che ha curato il cappello introduttivo della presentazione letteraria.
Un Natale in giallo che, a tratti, si colora di un umoristico genere “noir” il quale, per la cronaca, molto piace ai lettori di oggi.
All’interno del libro si mescolano diversi elementi, obbedienti sempre ad un intelaiatura da thriller, che sembrano appartenere alla vecchia assiologia narrativa del realismo letterario. Realismo, storicamente e culturalmente inteso.
Anche se c’è del sangue, un mistero o un ombra non è detto che il racconto si colori di giallo.
Forse questa imbarazzante confusione è stata appositamente voluta per ragioni commerciali ? Potrebbe essere una tesi. Poco romantica, in senso classico, ma molto probabile.
La novità, forza di ingaggio sul lettore, è che i personaggi spaziano, passeggiano da racconto a racconto. Non è strano trovare uno stesso personaggio in più racconti.
Personaggi attuali e passati dello stesso scrittore; attualizzati, adesso, nei differenti racconti.
Protagonisti ripresentati, magari, sotto pseudomini. Per dirla in termini di mercato: fidelizzazione ai personaggi. Ma si scade anche qui nel mero demone del commercio. Anche se letteratura, o presunta tale, bisogna sempre vendere.
Degli autori, plurale, che sono ben sette, erano presenti Gian Mauro Costa e Santo Piazzese i quali hanno affermato che Ragusa è una tra le città più letterata d’Italia. Loro sono palermitani.
Costa ha notato con una certa sorpresa la grande affluenza di pubblico presente che lo ha, indibbuamente, convinto che a Ragusa c’è effettivamente sete di pagine scritte bene.
Per risolvere il mestero che cela la verità sul genere, giallo o non giallo, Costa ha dichiarato sul libro più che definirsi giallo è un “antologia di personaggi”.
Come Enzo Baiamonte, elettrotecnico, che amava investigare per passione.
Inutile svelare in questa sede chi era l’assassino; tanto si sà è sempre il maggiordomo.
Dall’incontro con questa omelette letteraria si risulta incuriositi. Incuriositi almeno a prendere in mano il libro e sfogliarlo un pò. Non sempre si arriva alla fine se non ne vale la pena.
Solo i lettori potranno sanzionare positivamente, o meno, questa “antologia di personaggi”.
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