“U PATRUN’U MUNNU”

Tutto pronto per domani, dopo una settimana di festeggiamenti in onore del “u Patrun’u Munnu”, quando il simulacro marmoreo uscirà dalla chiesa omonima per percorrere le vie del paese con a seguito le autorità religiose, civili ed i tanti fedeli. Questa sera invece, dopo le celebrazioni eucaristiche e le marce sinfoniche, eseguite dalla banda musicale A. Scarlatti, in piazza Duomo ci sarà un momento musicale con la Cover Band ufficiale di Lucio Battisti che con le sue canzoni ha segnato la vita di molti. Nella serata, inoltre si potranno ascoltare alcuni talenti che hanno  partecipato alle trasmissioni  “Ti lascio una canzone 2014” ed “Io canto”. Domani mattina lo scampanio delle ore 7:30 ricorderà ai chiaramontani che si festeggia  il S.S.Salvatore, così subito dopo le sante messe della mattina, seguirà la celebrazione eucaristica delle ore 11 presieduta da Mons. Paolo Urso e lo  scampanio delle ore 12. Per porre la statua sul carro processionale, occorrerà aspettare le ore 14:30, quando i confratelli scenderanno la statua dall’altare maggiore, dove vi rimane per un intero anno. La festa vedrà un altro momento particolare, quando dalla piazza S.S. Salvatore partirà il giro di gala dei tamburi di Giarratana che percorreranno le vie del paese. Alle 19 inizierà la celebrazione eucaristica alla presenza del comitato dei festeggiamenti del S.S. Salvatore in Militello Val di Catania e della festa Tas-Salvatur di Hal-Lija di Malta accompagnati dai rispettivi sindaci. Non vi saranno fuochi per segnare l’uscita del Santo, ma bensì il rullo di tamburi, lo squillo di trombe,  lo scampanio e le ‘nzareddi che scenderanno come pioggia davanti al sacrato della chiesa per poi avviare la processione. Altro momento legato alla tradizione il canto in latino  della cappelluzza in piazza Duomo, dove il simulacro sosterà, il tutto seguito dal suono dei tamburi di Giarratana. Altra sosta nella piazzetta Maggiore Cutelli per la cappelluzza, questa volta offerta dal centro diurno. Da qui il simulacro si incamminerà verso la propria chiesa.

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