TUTTI PARLANO DI VIA ROMA. LO FACCIAMO ANCHE NOI. DA PROFESSORI.

Posto che non sia stato il sindaco in persona a scrivere il cartello (che mostriamo in foto), ma un suo collaboratore, ci chiediamo come il buon Nello abbia potuto avallare il testo, firmandolo. Vero è che lo firma “Nello Dipasquale – Sindaco di Ragusa” e potrà quindi in un qualunque momento disconoscere il documento (perché? Come perché, perché il Sindaco di Ragusa si chiama Emanuele Dipasquale, e Nello non esiste, ovviamente ragionando in termini rigorosissimi. Ma del resto, nello stesso cartello è scritto “la nostra Città” con una maiuscola che vorrebbe rendere tale cartello qualcosa di aulico, di importante e nel contempo fare di Ragusa “la città” per antonomasia).

Resta il fatto che all’angolo tra via Roma e via Sant’Anna troneggia questo che nel moderno linguaggio della pubblicità si chiama “totem” (e il gran capo Toro Seduto si rivolta nella tomba). Un totem che nella parte superiore mostra il progetto (dovrei scrivere “rendering” per rispetto allo stesso moderno linguaggio tanto di moda di questi tempi) per la pedonalizzazione della via Roma i cui lavori sono partiti già da qualche mese, e nella parte inferiore il testo a firma Dipasquale. Vi prego di leggerlo, sono solo due paragrafetti.

Nel primo si “mira a rendere la nostra Città più antropocentrica, più dedicata ai cittadini”, con quel “antropocentrica” che poi significa (grazie sempre a wikipedia, chè altrimenti Hicsuntleones mai avrebbe potuto scoprirlo, lui uomo rozzo di Cava Gonfalone) “pone l’uomo al centro” (lo si utilizza soprattutto in filosofia col concetto di “uomo al centro dell’Universo”), adesso io mi chiedo: ma in via Roma angolo via Sant’Anna, quanti tra quelli che leggono e leggeranno il cartello, sapranno cosa significa “antropocentrico”? Si tratta pur sempre di un cartello che mira a far capire perché per qualche mese i residenti, i commercianti, e i passanti in via Roma avranno rotti i cabbasisi dalla presenza di ruspe e di gru. Evidentemente chi ha scritto il testo voleva farsi bello agli occhi del sindaco, e mostrarsi intellettuale di livello, che usa le parole difficili. Ma un mio vecchio amico, un tempo, a costoro avrebbe detto “per cortesia parrassi potabile”. Poco più in basso leggo “con la creazione percorsi naturali”, credo manchi il “di” tra le parole creazione e percorsi.

Nel secondo paragrafo: “un progetto urbanistico che, unitamente quanto già svolto” credo manchi una “a” tra le parole unitamente e quanto. Insomma, si potrebbe rileggere ciò che si è scritto, quantomeno prima di portarlo in tipografia e certamente prima di firmarlo, anche se con un “Nello” che lascia alla libera interpretazione. A questo punto aspettiamo di vedere come – al Comune – scriveranno Cava Gion Lennon.

 

 

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