TRA FANGO E NEVE OVVERO DELLA MATURITA DI UNA VERA ARTISTA

Abbiamo conosciuto Milena quando era poco più di una ragazzina con una mostra a Comiso a ridosso dell’Annunziata; poi a Ragusa Ibla nel cuore del barocco in Piazza Duomo. Non era un affronto a due simboli della  bellezza architettonica dei nostri centri storici, ma quasi una sfida di una giovane artista che sapeva di potere arrivare a vette altissime di tecnica e soprattutto di espressioni intime e segrete che tuttavia l’osservatore che non sia un critico d’arte ma che racconta storie di uomini e di donne può cogliere facilmente perchè la maturità diventa “mestiere” capacità non di stupire ma di coinvolgere in un possente intreccio di ombre, luci, visioni raffinate e delicate cose dette e cose pensate.

Non è facile capire i suoi lavori ma è facile imbattersi in piccole- grandi emozioni che derivano sicuramente dall’osservazione sia pure fugace ma mai superficiale di quel che l’artista in ogni suo lavoro da quelli di dimensione “umana” a quelli davvero imponenti, riesce a dire. Anche le scelte dei soggetti e soprattutto dei materiali sono  indice di una raffinata maturità forse conquistata giorno per giorno, sicuramente vissuta e “digerita” nel tormento di momenti artistici non contraddittori ma sicuramente intrisi di intimità e segreti a volte anche palesemente espressi nelle interpretazioni di scelte sociologiche non sempre in linea con la propria vita ed il suo passato.

E proprio per non “passare”  per un critico che tutto dice e tutto nega, vi invitiamo a visitare questa mostra di Milena Nicosia magari sbirciando tra le vetrine di Spazio Forni da dove si intravede la superba facciata della Cattedrale di San Giovanni che è cosa diversissima dalle opere dell’artista ma che non suscita alcuna diversa emozione.

 

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