SULLA PRESUNTA PARENTOPOLI IL PD NON DEMORDE

Sabato abbiamo pubblicato il resoconto della conferenza stampa  sulla vicenda della presunta parentopoli che si sarebbe svolta all’Ato con un bando a dir poco “clandestino” e con l ‘accensione in finale di un contenzioso con i lavoratori che il Magistrato del lavoro è stato chiamato a risolvere. Tutto qui? Per nulla! Il Pd vuole andare fino in fondo e promette “battaglie” politiche e legali per altre presunte illegalità ed ha chiesto di essere sentito dalla Procura della Repubblica di Ragusa dove pare sia stato aperto un fascicolo su alcune decisioni dell’Ato negli ultimi anni.

Che il clima sia pesante lo dimostrano le dimissioni di Santiapichi e Lucifora due dei tre liquidatori mentre il terzo, Migliorisi viene incitato a non demordere e a dar corso agli atti dovuti compresa la ricerca di alcune strategie per superare la vertenza giudiziaria dei 19 lavoratori “scaduti” e da riassumere. Ma il Pd va oltre e chiede chiarezza anche su incarichi di carattere tecnico affidati ad agenzie, legali, consulenti costati fiori di decine di migliaia di euro sulla cui “correttezza amministrativa” si avanzano seri dubbi e aspre critiche.

Una vicenda sicuramente gattopardesca che fa dell’Ato (non solo quella di Ragusa) una situazione paradossale dove si spendono milioni di euro e nessuno vuole pagare mentre i nuovi organismi regionale di gestione segnano il passo tanto che qualcuno in senso oltremodo polemico ha chiesto se il Pd non pensa, almeno a Ragusa, che forse l’affidamento dell’immondizia  alla mafia forse avrebbe sortito migliori risultati.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it