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SUL FESTIVAL DEL JAZZ ” LECO” RISPONDE AD UNA CRITICA
28 Giu 2012 04:33
Caro direttore, è il giorno delle polemiche, e mi sento molto dispiaciuta per il giornale, ma quella legata al festival non ha molto senso. Chiarisco alla Redazione per correttezza e onestà intellettuale.
Premetto che i concerti, tutti, non sono mai iniziati alle 22, ma alle 22,30 con grande disappunto del pubblico che arrivava a P.zza Enriquez alle 21 per assicurarsi i posti delle prime file. E questo il nostro lettore lo sa benissimo. Scontato che proprio quella sera alle 22 non ci fosse nessuno: tutti speravano di seguire le sorti dell’Italia e poi precipitarsi a sentire il concerto; nessuno pensava che si sarebbe addirittura arrivati ai rigori.Quando la partita è finita, il concerto era a metà.
La frase: “”costringendo” gli artisti a suonare, magari anche loro in apprensione per le sorti della Patria” fa chiaramente intendere che l’orario non è stato rispettato, che ci si è allungati finchè possibile.
“La piazza era piena”, si intende ovviamente dei fedelissimi e degli appassionati di Jazz come il lettore, di coloro cioè che nonostante la partita, avevano scelto di andare a sentire il concerto. Ed è quello che nell’articolo si voleva sottolineare. Gli altri, la folla degli altri giorni, quella che ascolta mentre chiacchiera, beve il vino e disturba, era naturalmente a vedere la partita, per presentarsi puntuale quando gli schermi televisivi si sono spenti. Le foto sono chiaramente d’archivio, e mi scuso per non averlo scritto. Però il lettore non può negare che la foto è pienamente rappresentativa di quello che è stato un evento, che era anche lo spirito dell’articolo. Grazie.
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