“Stop alle Kiss Cam!”: il Codacons lancia la crociata per la privacy

Quello che per alcuni è uno “show romantico”, per il Codacons è una pericolosa deriva mediatica che calpesta diritti fondamentali. Francesco Tanasi, giurista e segretario nazionale del Codacons, parte dalla Sicilia con una vera e propria crociata civile contro le Kiss Cam, le telecamere che, durante concerti e grandi eventi, inquadrano coppie tra il pubblico per farle baciare sotto gli occhi (e gli smartphone) di migliaia di spettatori.

A far esplodere il caso è stato quanto accaduto durante un concerto dei Coldplay: una coppia ripresa senza alcun preavviso è finita sui maxischermi e, da lì, in rete, generando polemiche, commenti virali e profondo imbarazzo per i diretti interessati, non essendo una coppia “ufficiale”. Un episodio che, per Tanasi, rappresenta molto più di un semplice momento fuori luogo: «È una palese violazione della privacy e della dignità personale. Non si può tollerare che momenti intimi vengano trasformati in uno spettacolo da social senza il minimo consenso». «Il problema – chiarisce Tanasi – non è la ripresa in sé, ma l’uso improprio delle immagini, spesso diffuse online senza controllo, alimentando esposizione pubblica non richiesta, scherno, e danni alla reputazione».

Da qui la richiesta formale: abolire immediatamente le Kiss Cam da ogni evento pubblico sul territorio nazionale e attivare una sorveglianza costante sugli abusi, con segnalazioni sistematiche al Garante della Privacy per ogni episodio ritenuto lesivo dei diritti individuali.

Un appello che apre un fronte nuovo, dove spettacolo e privacy si scontrano in modo sempre più evidente.

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