STABILIZZAZIONE LSU DEL’ASP DI RAGUSA, PER LA UIL IL MANAGER ARICO’ HA FATTO UN “FAI DA TE”

La Uil contesta l’operato dell’Asp. Lo fa la federazione provinciale “poteri locali” che contesta il “fai da te” del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa. Lo spiegano i sindacalisti Rocca, Rizza e Zaccaria.

“Il riferimento è alla delibera n.1028 del 14/04/2017, con la quale unilateralmente e senza consultare le parti sociali, il D.G.  ha deliberato l’avvio di una procedura di stabilizzazione per 36 LSU e ASU, personale storicamente in un limbo da decenni.

Al fine di chiarire, ruoli che non sono delle OO.SS., è opportuno voler far rilevare, che se la dichiarazione del D.G., “anche le OO.SS. sono vicine all’azienda con la loro preziosa  opera di sensibilizzazione  e spiegazione ai lavoratori”, il riscontro è invece la mancata concertazione.

Bisogna far notare altresì, e chiedere al D.G., che qualsiasi modifica all’organizzazione del lavoro, va necessariamente concertata con le OO.SS. di riferimento (vedi CCNNLL).

È bene ricordare, che  oltre 150 dipendenti (autisti, ausiliari e cuochi), sono in attesa da oltre 10 anni, di poter raggiungere l’agognata stabilizzazione a tempo pieno  in categoria A e B.

A  questi dipendenti che risposte si danno?

Nulla contro la stabilizzazione degli LSU e ASU, anzi l’abbiamo sostenuta e la continueremo a sostenere, ma le risposte a tutti i lavoratori dell’ASP, se è vero che il ruolo del sindacato è quello anche di informare i lavoratori e spiegare le scelte, scelte che devono essere condivise, non adottate unilateralmente senza nessuna concertazione.

Cosa dobbiamo spiegare ai lavoratori, se le OO.SS. non sono ritenute parte in causa nelle scelte aziendali?

La scrivente chiede  di sospendere la delibera, di convocare con urgenza il tavolo tecnico, già insediato, e discutere delle scelte da operare.

Fino ad oggi si è sempre operato in piena sintonia, non riusciamo a capire questa fuga in avanti, anche se supportata da Direttive Regionali, ma ricordiamo a tutti, che esistono i contratti nazionali che vanno rispettati al di là di qualsiasi direttiva”.

 

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