SPOSTATO L’ARCHIVIO COMUNALE NELLA BIBLIOTECA DI VIA ZAMA

 “La decisione di spostare l’archivio storico comunale dall’attuale sede di via Giuseppe Di Vittorio in un piano della biblioteca comunale era stata proposta dal sottoscritto all’Amministrazione comunale già ai tempi del commissario straordinario. La Giunta Piccitto, che ora l’ha adottata con pachidermica lentezza, non ha però tenuto conto di alcune perplessità che io stesso, prendendo spunto da alcune riflessioni provenienti dal personale, avevo sollevato in occasione di uno degli ultimi sopralluoghi effettuati alla presenza del sindaco”.

E’ quanto afferma il consigliere comunale del Movimento civico ibleo, Gianluca Morando, mettendo in rilievo come, intanto, ci sia da sottolineare il fatto che il provvedimento è stato adottato e che lo stesso consentirà di risparmiare alle casse dell’ente di palazzo dell’Aquila qualcosa come circa cinquantamila euro all’anno, l’ammontare del fitto dei locali di via Di Vittorio. “Le perplessità – aggiunge Morando – erano e sono legate al fatto che il trasloco non poteva essere efficiente in quanto il carico dei libri risulta notevole per il piano della biblioteca individuato e in più, per l’altra parte che non si sarebbe potuta collocare in quell’ambito, non esiste spazio alcuno nei magazzini. Ribadisco che dopo avere lanciato l’idea, e mi fa piacere che la stessa sia stata presa come punto di riferimento dall’Amministrazione comunale anche se con una lentezza esasperante, alla riprova abbiamo potuto verificare come la stessa non fosse certo la migliore. In più, colgo l’occasione per ricordare che, nonostante già dallo scorso mese di febbraio sia stato lanciato l’allarme, anche dal sottoscritto, nessun passo in avanti è stato compiuto per riattivare l’ascensore al servizio dei disabili all’interno della stessa biblioteca. C’è qualcosa che non funziona nel raccordo tra la macchina amministrativa e chi invece dovrebbe essere deputato a sanare tutte le anomalie. Stiamo parlando di una esigenza essenziale all’interno della biblioteca che, invece, ancora oggi resta senza soluzione”.

 

 

 

 

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