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SILVIA MAESTRELLI PREMIATA COME VIGNAIOLA INNOVATRICE
28 Ott 2015 10:09
Lunedì 26 ottobre 2015 nel corso della presentazione della Guida del Corriere della Sera «Vignaioli e vini d’Italia», curata da Luca Gardini e Luciano Ferraro, Silvia Maestrelli, proprietaria di Tenuta di Fessina, è stata premiata come vignaiola innovatrice, che è riuscita a trasferire i colori del cielo dell’Etna nei suoi vini.
Unica donna del vino a ricevere il premio, tra i 3 conferiti quest’anno dal Corriere della Sera.
Silvia Maestrelli, toscana di origine, nel 2007 ha acquistato Tenuta di Fessina alle pendici dell’Etna sulla scia di un innamoramento per questa terra dalla straordinaria ricchezza, ambientale, storica e culturale. Natura straripante, civiltà sovrapposte, cultura profonda e complessa. Luogo di terra, di cielo, d’acqua e di fuoco. E terra di “fimmine‟.
Il cuore pulsante di Fessina si trova a 670 mt slm dove sono siti i 7 ettari vitati, collocati su terreni con un’importante presenza di sabbia, ricchi di piccole pomici e fini argille destrutturate.
Le vigne sono situate tra due antiche sciare semicircolari, colate laviche del passato che isolano il vigneto come i vecchi muri dei “clos” francesi, creando un microambiente unico. A Fessina si trovano ancora vecchi vigneti, prevalentemente piantati col metodo tradizionale e antichissimo dell’alberello in quadro con alte densità di viti per ettaro e una produzione limitata di grappoli.
Si pratica una viticultura fatta a mano e su queste piccole terrazze crescono Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante in prevalenza. La coltivazione non è biologica, ma “consapevole”: ci sta solo quello di cui ha bisogno la vite.
I vini di Tenuta di Fessina nascono da un atto d’amore verso l’Etna, frutto di un costante impegno nella ricerca e nella valorizzazione delle diverse potenzialità che il terroir sa offrire ed esprimono al meglio lo stile, l’eleganza e il carattere di Silvia Maestrelli. : una personalità indomabile che rispecchia a pieno la Muntagna in cui le sue viti hanno preso linfa che è in continuo fermento come il suo animo.
Questi vini sono in grado di stupire per la ricchezza e la complessità dei profumi accompagnati ad
un’interessante ed elegante struttura. Sia attraverso il profumo che attraverso il sapore, è
percettibile la spiccata mineralità che li caratterizza.
I rossi (ERSE – Etna DOC Rosso, LAENEO – DOC Sicilia Nerello Cappuccio, ERO – DOC Sicilia
Nero d’Avola, IL MUSMECI ROSSO – Etna DOC Riserva) sono un connubio tra piacevolezza,
eleganza, finezza. I vini da Nerello per esempio, hanno una delicatezza molto sensuale.
Per i bianchi, (ERSE – Etna DOC Bianco, A’PUDDARA – Etna DOC Bianco, IL MUSMECI – Etna
DOC Bianco Superiore) Silvia Maestrelli ama molto il Carricante, una varietà dalle potenzialità
illimitate.
Dal 2012, proprio per valorizzarla al meglio, ha dato inizio al progetto dei due cru di Carricante in
purezza, nominato progetto Contrade in bianco.
“Questo premio mi rende profondamente orgogliosa dopo anni di lavoro e un crescente amore per
l’Etna in cui produco i miei vini, afferma Silvia Maestrelli. Sono terre che hanno stratificato la
memoria con la tradizione che, pur non appartenendomi, sento mia.
È con questa sensibilità che dal 2007 mi sono messa a fare vino sull’Etna, muovendomi in punta di
piedi, con rispetto e devozione, trovandomi in un areale magico, magnetico, unico nel panorama
mondiale, sul quale la vite prende forza da una terra sempre nuova e antica, sposa di un gioco
seduttivo in cui il fuoco è distruzione e rinascita. E oggi queste terre mi stanno regalando emozioni
enormi. La più grande: farmi sentire parte di loro e insieme ai produttori etnei batterci con passione
ogni giorno per contribuire a dar voce a tutta la loro bellezza e magnificenza”.
La Guida «Vignaioli e vini d’Italia», racconta le storie di 200 donne e uomini uniti da una passione
produttiva ed umana, narra la verità che si nasconde dietro ogni grande bottiglia, la passione e la
dedizione dietro a ogni bicchiere di buon vino e presenta i volti dei produttori che sono stati
selezionati dal giornalista Luciano Ferraro e dal sommelier di fama internazionale Luca Gardini.
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