Sicilia da applausi: raccolte 1.361 sacche di sangue in un solo giorno nel nome di Borsellino. Ragusa fra le città più virtuose

Non solo memoria, ma azione. Non solo parole, ma sangue. Il 19 luglio 2025, giorno della commemorazione della strage di via D’Amelio, la Sicilia ha risposto presente all’appello lanciato alla vigilia da Giacomo Scalzo, direttore del Dasoe (Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico). Il risultato? Un record storico: 1.361 sacche di sangue raccolte in un solo giorno, 785 in più rispetto allo stesso giorno del 2024.

Un gesto corale, silenzioso ma potente, nel nome di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, caduti 33 anni fa sotto i colpi della mafia. Un gesto che oggi salva vite.

Un boom inaspettato. Una risposta di popolo

Un miracolo siciliano”, lo definisce Scalzo. “Un gesto di civiltà e di solidarietà che ci permette di affrontare il mese di agosto con maggiore tranquillità. L’anno scorso siamo stati costretti ad acquistare mille sacche da fuori regione. Quest’anno, grazie ai cittadini, siamo autosufficienti”.

Ma c’è di più: tra i donatori, una grande affluenza di giovani, a dimostrazione di un cambiamento culturale in atto. “È la prova – dice Scalzo – che genitori e insegnanti stanno lavorando insieme per trasmettere ai ragazzi il valore della donazione e della responsabilità sociale.”

Le province da primato

A guidare la classifica delle province più attive: Palermo: 243 sacche raccolte, Enna: 214 sacche, Ragusa: 210 sacche. Seguono: Catania (150), Messina (139), Trapani (124), Caltanissetta (104), Agrigento (102), Siracusa (75).

Maria Rosa Ventura, direttrice del Centro regionale raccolta sangue, spiega che il bisogno non finisce qui: “Donare è fondamentale per talassemici, pazienti oncologici, politraumatizzati. Solo i talassemici hanno bisogno di almeno due sacche ogni 48 ore. Senza sangue, la sanità si ferma”.

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