SI SAREBBE DISPOSTI PERFINO A MORIR DI FAME PER “MORIR DI FAMA”
18 Nov 2011 14:28
Evelyn Famà, in scena al teatro Donnafugata a Ibla, interpreta lo spettacolo “Morir di Fama” dove affronta con una suprema arte critica l’interrogativo secondo il quale sia meglio diventare una showgirl da reality per la tv,carne da macello del tutto spersonalizzante e temporaneo,oppure puntare sulla propria arte e sulle proprie emozioni scegliendo di diventare una vera attrice. Un attrice che non fà marchette televisive. Si parla di televisone e non di Televisone; sia chiaro.
La trentenne stressata Evelina, omonima protagonista della storia, interpretata dalla Famà, vive e lavora a Catania come attrice di teatro. Combattuta se seguire la sua naturale propensione all’arte e quindi continuare a cercare di lavorare in teatro o, come consiglia la famiglia, diventare una perfetta donnina di casa, si vede piombare in casa la cugina, timida poco più che vent’enne matricolauniversitaria, che sulle orme di Evelina vuole diventare una showgilr. Ma una showgilr nuova meniera.
Eveline dorme sul suo trono. Eveline ha scelto un bizzarro stile di vita corredato da eccentriche sue abitudini.
Molte cose strane caratterizzano la sua vita: la sua allergia, la sofferenza per un amore mai corrisposto, strane telefonate e il metodo che deciderà di usare per superare i provini.
L’interpretazione geniale e passionale e poliedrica e esplosiva di Evelyn Famà, che non ha certo bisogno di presentezione, intratterrà e divertirà il pubblico in maniera intelligente accendendo una attuale riflessione circa il modo di voler essere famosi oggi.
Questa famigerata “Fama” è cosi importante? E perchè? Cosa siè disposti a fare per essere Famosi? A che prezzo?
E’ una commedia divertente ma anche intelligente. Si tratta di cultura e di teatro;per davvero.
Al Donnafugata sabato 19 novembre alle 21.00 (già tutto esaurito) e la domenica successiva alle ore 18.00, questo spettacolo è inserito all’interno della rassegna “Teatro d’Autore” curata da Vicky e Costanza Diquattro -direttrici artistiche- e porta la regia di Carlo Ferrari.
Il carattere irriverente e instancabile della protagonista pone enfasi al valore che il teatro ha nel palcoscenico delle possibilità culturali esistenti.
Il teatro resta sempre una forma pura e umana di rappresentazione in empatia diretta con la mente ed il cuore degli spettatori.
Se una speranza per il buongusto e per il gusto di vedere un bello spettacolo ancora esiste, ed esiste, il teatro è un ottima alternativa per godere di un opera di pura arte.
Come un pupara, Evelyn, regge le fila dei sui personaggi che hanno voci buffe e accenti dal sapore vagamente siciliano.
Personaggi che sono parodie di chissà quali storie e persone incontrate in chissà quale momento della vita dell’artista.
“Morir di Fama” oltre che essere una geniale commedia è anche un modo per ricordarsi e ricordare che il buon teatro ancora esiste.
Nato con l’idea di restituire la dignità al mestire dell’attore è uno spettacolo adatto a tutti.
Non perdibile, imperdibile.