SI AVVIA LA FASE FINALE DEL PROGETTO APQ “GIOVANI CREATIVAMENTE”

Il progetto “APQ – Giovani Creativamente”, si avvia alla fase conclusiva della sua terza annualità. Il percorso ha dato vita ad una serie di laboratori ed iniziative che hanno spaziato ad ampio raggio. Dalla fotografia, al settore enogastronomico, senza trascurare l’artigianato tradizionale e di qualità, l’alfabetizzazione per i bambini stranieri e la comunicazione sociale. Un progetto complesso che, tuttavia, sta dando buoni frutti. 

In vista dei momenti finali, il coordinatore responsabile, Rosario Raniolo, prova a tracciare un primo bilancio su alcune delle attività svolte, con particolare riferimento alle Azioni comprese nel Comune di Chiaramonte Gulfi. 

“Ci siamo resi conto – spiega Raniolo – che i ragazzi non sono come spesso vengono descritti. La loro voglia di fare è evidente, così come il loro talento. Occorre soltanto dar loro le giuste opportunità”. 

In questa fase, alcuni dei laboratori si sono già conclusi, mentre altri hanno da poco preso il via. 

“Le attività in corso – conferma Raniolo – sono molteplici. A Chiaramonte Gulfi, ad esempio, abbiamo da poco avviato i laboratori di “Ceramica e Maioliche”, con un maestro del settore che trasmetterà agli iscritti le competenze utili per lavorare su pavimenti del Cinquecento e del Seicento. Un’arte antica e molto ricercata. Ma è anche attivo il laboratorio di produzione e lavorazione della cera e del miele. Miriamo a fare apprendere l’arte della apicoltura ed uno dei nostri obiettivi è far sì che da questo laboratorio possano avviarsi almeno dieci nuove aziende nel territorio. Non tutti sanno, infatti, che quello dell’apicoltura è un settore in cui la richiesta è molto forte, ma mancano proprio le competenze che noi contribuiremo a sviluppare”. 

L’idea di un progetto attento alle esigenze lavorative, del resto, è sempre stato presente nella filosofia di “Giovani creativamente”. 

“La creatività – conferma il coordinatore – non equivale solo alla fantasia, ma anche all’idea che oggi occorre inventarsi un proprio lavoro. Nel settore dell’audio visivo, ad esempio, stiamo cercando di trasmettere le competenze utili agli iscritti per imparare il linguaggio dei segni, dove i professionisti non sono certo numerosi. Così come, attraverso un ulteriore laboratorio cerchiamo di non fare disperdere l’arte della muratura a secco, altro campo in cui la manodopera è assai richiesta ma mancano gli operai capaci. I nostri iscritti, in questo caso, sono ragazzi che desiderano specializzarsi e noi siamo contenti di poter dare loro questa possibilità”.  

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