Sfruttamento lavoratori migranti: a Ragusa sit-in di protesta nel ricordo di Daouda

Il Coordinamento Provinciale di Ragusa ha indetto una giornata di mobilitazione per questo 3 settembre 2024, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle drammatiche condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti i lavoratori migranti, in particolare nel settore agricolo. Le proteste si terranno dalle 8:30 alle 10:30 davanti alla Questura di Ragusa e dalle 11:00 alle 13:00 in piazza San Giovanni, di fronte al tribunale della città.

L’Unione Sindacale di Base (USB), promotrice dell’iniziativa, fa appello a tutte le forze politiche, sindacali e associative affinché si uniscano a questa lotta per mettere fine a quella che definiscono una situazione di sfruttamento inaccettabile, aggravata dalla vulnerabilità legale dei migranti. “Basta morti e basta sfruttamento dei lavoratori migranti!” è lo slogan di questa giornata di protesta.

Da anni, i lavoratori migranti, sostenuti dall’USB, denunciano le condizioni precarie e lo sfruttamento a cui sono sottoposti nelle aziende agricole della fascia trasformata della Sicilia. Secondo il sindacato, oltre il 70% delle aziende controllate risultano irregolari, una situazione che si protrae da decenni e che non è limitata alla Sicilia, ma si riscontra in tutto il territorio nazionale. Nonostante i numerosi appelli e denunce, le istituzioni sembrano gestire la questione del lavoro migrante come un’emergenza di ordine pubblico piuttosto che come un problema strutturale.

Il sindacato USB critica inoltre la legislazione italiana in materia di immigrazione, in particolare la legge Bossi-Fini, che lega la regolarità del permesso di soggiorno alla presenza di un contratto di lavoro. Questa situazione, secondo l’USB, rende i lavoratori stranieri particolarmente vulnerabili e facilmente ricattabili, costringendoli ad accettare condizioni di lavoro altrimenti inaccettabili.

Durante la giornata di lotta, si manifesterà anche per chiedere giustizia per Daouda, un caso simbolo delle condizioni drammatiche vissute dai lavoratori migranti. La protesta davanti al tribunale di Ragusa servirà a chiedere che le indagini sul suo caso non vengano archiviate e che venga fatta piena luce sulla vicenda.

L’USB, che sta sostenendo la famiglia di Daouda anche con raccolte fondi e assistenza legale, invita tutte le organizzazioni sindacali, politiche e di movimento a unirsi a questa battaglia. Tra le richieste principali del sindacato ci sono la regolarizzazione immediata di tutti i lavoratori stranieri presenti in Italia, la chiusura dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) e il rispetto dei tempi di legge per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno, che attualmente subiscono ritardi gravissimi.

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