SFIGMO E FONENDO di Alessandro Tumino

 

Il Ministro della Salute Fazio definisce la sanità Italiana come “un treno in corsa”, dal quale non si potrà scendere ma che deve andare avanti ed avrà bisogno di maggiore manutenzione. Anche i migliori Ospedali e le migliori ASP non dovranno dormire sugli allori ma dovranno, come tutti, adeguarsi alla nuova demografia che vede sempre più anziani da trattare sul Territorio, con il Medico di Famiglia associato e collaborato dalle altre figure Convenzionate. Un ruolo centrale dovranno giocarlo, pare, le farmacie che diventeranno la vera porta d’ingresso del Cittadino al Servizio e serviranno per ritirare referti, prenotare esami e saranno anche luogo dove opereranno infermieri e fisioterapisti per fare analisi di prima istanza e fornire servizi a domicilio prescritti dai Medici di Famiglia e dai Pediatri di libera scelta.

Gli Ospedali, continua Fazio, serviranno per brevissimi ricoveri in acuzie ed i piccoli ospedali periferici, non in grado di garantire i LEA, verranno riconvertiti, ridimensionati e riadattati. La parola d’ordine sarà prevenzione, spalmata sul territorio e non confinata ai soli Dipartimenti.

La bozza del nuovo Piano sanitario 2010/2015 piace,proprio per questi accenti al potenziamento del Territorio anche alle sigle Sindacali della Medicina Generale, anche se, dice Salvo Calì, Segretario Nazionale dello SMI (Sindacato Medici Italiani) “i Piani Sanitari sono sempre stati documenti ineccepibili nei contenuti tecnici,peccato però che le scelte conseguenti spesso manchino,ad esempio sulla applicazione uniforme dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) che spesso non sono uniformi nel Territorio Nazionale”. “Bene, aggiunge Angelo Testa Segretario SNAMI, la scommessa sulle cure primarie e la razionalizzazione della Rete Ospedaliera, dalla quale speriamo che derivi uno spostamento di risorse dall’Ospedale al Territorio”.

Lo scorso 17 Dicembre si è svolta la “Giornata della Salute” tenutasi a Ragusa,come in tutti i capoluoghi di Provincia della nostra Regione,alla presenza dell’Ass. Massimo Russo. L’iniziativa è stata senz’altro lodevole ed innovativa, ben congeniata e pensata e ha mostrato un Assessore sicuro di sè e circondato da un pool di esperti di primo ordine, tra i quali tutti abbiamo apprezzato la Dr.ssa Li Calzi. Durante il “question time” che per un attimo ci ha fatto sentire, a Noi operatori della Sanità, in Svizzera, in quanto da sempre abituati a vedere e sentire l’Ass. di turno che pontifica, promette insomma parla e poi va via. Stavolta invece l’Ass. Russo  è rimasto per quasi due ore a rispondere a tutte le domande e tutte le provocazioni provenienti dal Pubblico . Io ho chiesto lumi sulla scarsa dotazione di posti letto ospedalieri pubblici e privati della nostra Provincia (3 x 1000 quando la Media Regionale è 4 x 1000 e lo standard Nazionale è 3,5 x 1000) ed ho chiesto se il mantenimento di pochi posti letto per acuti a Scicli e Comiso non rappresenti un “impoverimento” di risorse per il Territorio come riferito dal Piano Sanitario. Sulla scarsa dotazione di Posti letto ha detto che “da studi epidemiologici abbiamo quelli che ci bastano per la nostra popolazione ” e semmai si vedrà mentre sui piccoli Ospedali ha glissato dicendo che intanto apriamo i PTA e poi vedremo. Mi mancano 20 anni per la pensione e se il Buon Dio vorrà io sarò in grado di vedere e con me tutti voi.

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