Continua a crescere la curva dell’influenza in Italia. Nell’ultima settimana monitorata dal sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati oltre 816 mila casi di sindromi respiratorie acute, quasi 100 mila in più rispetto alla settimana precedente. Un dato che conferma l’accelerazione della stagione influenzale e l’aumento della pressione sui servizi sanitari. […]
SFIGMO E FONENDO
26 Lug 2013 14:53
La 12° Commissione Permanente -Igiene e Sanità – del Senato della Repubblica ha dato vita ad una indagine conoscitiva sul tema “La sostenibilità del SSN con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità,solidarietà ed equità”.
Il tema è attuale per le ben note difficoltà della finanza pubblica e soprattutto perchè gli organismi internazionali indicano nelle coperture universalistiche modalità che accelerano l’uguaglianza sociale e migliorano il benessere delle nostre società. Il Direttore dell’OMS afferma che “il pagamento diretto delle prestazioni sanitarie costituisce il più grande ostacolo all’accesso alle cure” e che “esistono abbondanti prove che la costituzione di fondi finanziati da contributi prepagati è la base più equa ed efficiente per aumentare la copertura della popolazione”.
Il SSN non può essere reso sostenibile dal punto di vista della finanza pubblica a prescindere da ogni considerazione circa i possibili effetti sui bilanci delle famiglie,sulle persone a rischio di povertà e sulle condizioni di salute della popolazione; anche la UE mette la salute al centro di ogni politica (agricola,industriale,del lavoro,dei trasporti,energetica,abitativa,dell’istruzione,alimentare e dello sport e tempo libero)e quindi l’indagine parlamentare deve essere caratterizzata da un approccio globale.
A fronte di una spesa che si mantiene stabile in valori assoluti (110-111 miliardi di Euro) la sua incidenza sul PIL in Italia è nettamente inferiore (9,3%) rispetto a Francia e Germania (11,6%) e ciò ha determinato una contrazione dei servizi (soprattutto nel settore socio-sanitario) e la demotivazione di chi vi opera; il tema quindi non è la sostenibilità tout-court del SSN ma la sostenibilità e la sopravvivenza del sistema di tutela della salute.
L’indagine intende accertare inoltre:
1)la corrispondenza tra programmazione sanitaria, epidemiologia e bisogni di salute;
2)l’incidenza dei costi in relazione ai diversi modelli Regionali;
3)il rapporto tra finanziamento regionale e l’obbligo di garantire i LEA;
4) quanta e quale parte di popolazione rischia di non accedere ai servizi;
5)quali servizi sono stati ridimensionati nelle regioni sottoposte ai piani di rientro;
6)quali i costi sia in termini di ticket che di spesa privata sostengono i cittadini;
7)quali gli interventi per ridurre le inappropriatezze,liberando risorse al fine di migliorare il servizio;
8)quali interventi di riconversione,in specie nella medicina del territorio,hanno dato più tutela ed efficienza;
9)quali strumenti di monitoraggio sono stati messi in atto per garantire i LEA;
10)quali le azioni messe in atto dalle aziende sanitarie per combattere la corruzione;
11)quali ricadute ha avuto o potrà avere lo sviluppo di forme di finanziamento integrative;
12)quale è il livello di sicurezza nelle cure anche in relazione ai costi assicurativi ;
13)quale è il livello di soddisfazione percepito dagli utenti e dagli operatori.
L’indagine si avvarrà di studi, relazioni, rapporti ed altro oltre che di innumerevoli audizioni con tutte le componenti che operano ed interagiscono con il mondo sanitario.
© Riproduzione riservata