Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
SFIGMO E FONENDO
28 Giu 2013 22:48
Pubblicato il Country Report Italia 2013 che traccia un quadro minuzioso sullo stato di salute degli Italiani; il 10,3% ha un età tra 65 e 74 anni mentre il 10% della popolazione ha più di 75 anni. La Regione più vecchia è la Liguria mentre quella più giovane è la Campania che però ha anche il tasso più alto di mortalità, mentre il tasso di fecondità Italiano si conferma tra i bassi in Europa.
La nostra popolazione segue ancora comportamenti di vita fortemente a rischio che possono influenzare in modo decisamente negativo sia la durata che la qualità della vita; in specie il tabagismo ,soprattutto tra i 25 e i 34 anni,ma anche il sovrappeso e l’obesità sono dei problemi che riguardano per lo più gli uomini e le Regioni meridionali.
Tra le cause di morte al primo posto le malattie cardiocircolatorie seguite dai tumori le cui percentuali di guarigione però migliorano nettamente toccando il 61% per le donne e il 52% per gli uomini;I tumori che hanno la maggiore sopravvivenza sono quelli della mammella per la donna (87% ) e quello della prostata (88%) per l’uomo e questi risultati sono dovuti alle campagne di screening, verso cui aumenta l’adesione e alla maggiore efficacia delle terapie.
La mortalità infantile prevale sempre al Sud mentre tra gli anziani aumenta la quota di chi vive da solo; tra gli indicatori di assistenza aumenta la quota di Assistenza Domiciliare Integrata che però resta sempre tra le più basse in Europa e che di recente è fatta oggetto di importanti finanziamenti Europei, i cosiddetti fondi PAC (Piano Azione Coesione) ottenuti da una rivisitazione di fondi Europei 2007/2013 non spesi dalle Regioni dell’obiettivo 1, per i quali di recente sono state pubblicate le linee guida.
Tra l’assistenza domiciliare integrata ,l’ADI per i malati terminali segna una grave disparità tra le Regioni del Nord e quelle del Sud (89,6% contro 61%) mentre sono diminuiti ancora i ricoveri sia ordinari che in Day Hospital.
L’Italia consuma ancora troppi antibiotici ma la spesa sanitaria complessiva pubblica e privata è tra le più basse in Europa ed ancora induce preoccupazione il recente dato Censis secondo cui oltre 9 milioni di Italiani hanno rinunciato alle cure per ragioni economiche.
Il Report soprattutto viste le grosse differenze tra Nord e Sud suggerisce un migliore coordinamento delle Politiche Sanitarie a livello Nazionale e Regionale,l’incentivazione dell’educazione alla salute,l’adeguamento delle offerte alle richieste della popolazione e alle sue vere esigenze e il suo coinvolgimento in stili di vita più virtuosi e più corretti che prevenendo le malattie possano anche alleggerire i già esangui bilanci delle Sanità Regionali. In futuro è lecito immaginare un SSN che possa fornire nuovi modelli di assistenza ,con particolare attenzione alle cure primarie e alla continuità assistenziale Ospedale /Territorio.
© Riproduzione riservata