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Salve per un altro anno le auto diesel Euro 5: rinvio dello stop
08 Lug 2025 17:19
Il tanto discusso blocco della circolazione per le auto diesel Euro 5 nei grandi comuni italiani è stato ufficialmente rinviato di un anno, grazie all’approvazione dell’emendamento al decreto Infrastrutture. Una decisione che, secondo le stime del Codacons, consente a oltre 1,3 milioni di veicoli di rimanere su strada, evitando un potenziale caos tra cittadini e imprese.
Ma se il rinvio offre una boccata d’ossigeno a milioni di famiglie, non risolve affatto il problema di fondo: la mancanza di una strategia chiara e sostenibile per la transizione ecologica della mobilità in Italia.
“Non si può combattere lo smog con provvedimenti emergenziali o divieti calati dall’alto – dichiara il prof. Francesco Tanasi, giurista e segretario nazionale del Codacons –. Milioni di famiglie non possono essere messe con le spalle al muro e costrette a cambiare auto in un momento economico così difficile. Serve una pianificazione seria, non misure spot.”
Il Codacons punta il dito contro l’assenza di un piano nazionale strutturato, che metta insieme salute pubblica, sostenibilità ambientale ed equità sociale. A mancare, secondo l’associazione, è una visione sistemica, che permetta a tutti i cittadini di affrontare il cambiamento in modo graduale e senza subire ulteriori penalizzazioni.
“Il nostro parco auto è tra i più vecchi d’Europa, ma la soluzione non può essere solo il blocco – prosegue Tanasi –. Se davvero si vuole migliorare la qualità dell’aria, bisogna investire sul trasporto pubblico, sulla mobilità sostenibile e su incentivi intelligenti, che aiutino davvero le fasce più fragili.”
Il rischio concreto, sottolinea l’associazione, è che l’ambiente diventi il pretesto per scaricare i costi della transizione sui cittadini, aggravando disuguaglianze già evidenti e penalizzando chi non può permettersi di cambiare veicolo.
Rinviare non basta: il nodo ambientale resta aperto
Il rinvio del blocco è stato salutato con favore da molti, ma non può essere l’unica risposta. Secondo il Codacons, è ora che lo Stato e le Regioni definiscano una road map chiara, con obiettivi a lungo termine e strumenti reali per accompagnare la popolazione verso una mobilità più pulita.
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