Salvare la spiaggia di Micenci a Donnalucata e la sua Fonte delle Ore. Non si ferma la raccolta di firme

E’ un passaparola che non si ferma. Salvare la spiaggia di Micenci, a Donnalucata. E’ un’esigenza per il turismo, è un’esigenza per residenti e villeggianti. Quei fiumiciattoli che affiorano nella sabbia sarebbero pure un’attrazione se non fosse che chiunque ci passi sopra sente di stare sulle sabbie mobili. Pericolose per i bambini che sprofondano, perdono l’equilibrio e li si sente chiedere aiuto per tirar fuori i piedini dalla sabbia. Non è da meno per gli adulti, a dire il vero. A quasi un mese dall’avvio di una petizione per salvare la spiaggia di Micenci l’iniziativa prosegue senza fermarsi. Si chiede un intervento risolutivo non un intervento tampone. Nè si chiede che vengano realizzate opere incapaci di contenere, o meglio fermare, il fenomeno. Non si deve più fallire, come nel passato.

E’ accaduto nel 2016 quando si intervenne cercando di fermare la nuova canalizzazione che si era formata come derivata dalla principale, la storica sorgente di acqua dolce “Fonte delle Ore”.

Da essa Donnalucata prende il nome. La sorgente poteva pur diventare una fonte di attrazione turistica ed, invece, è diventata fonte di disastro. Cosa è stato fatto nei decenni passati? E’ stata “bloccata” l’uscita dell’acqua dolce dal sito primordiale? La mano dell’uomo ha creato un danno irreparabile per l’intera spiaggia? Troppi interrogativi che si pongono, anzi si ripetono da anni, un po’ tutti. Un tempo, parliamo di qualche decennio fa, il fenomeno non esisteva nemmeno. Anzi le “visite” alla sorgente di acqua dolce “Fonte delle Ore” erano un rito estivo. I “Ugghi”, così venivano chiamati i gorgoglii dell’acqua che affiorava dalla sabbia ed in alcune parti anche in mare, erano fonte di attrazione. Oggi tutto è cambiato. “La spiaggia versa ciclicamente in pessime condizioni a causa della cattiva gestione della sorgente d’acqua dolce che si trova al centro della spiaggia le cui acque non sono mai state correttamente canalizzate – commenta Maria Concetta Trovato, una delle promotrici della petizione – tale situazione ha fatto sì che, con l’andare del tempo, vaste zone della spiaggia si tramutassero in un vero e proprio acquitrino, con sabbia costantemente zuppa d’acqua, presenza di insetti e crescita di vegetazione spontanea. E’ un luogo insalubre”.

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