REVOCATO DALLA REGIONE SICILIANA IL DECRETO SULLA PESCA DEL NOVELLAME

Revocato dall’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Dario Cartabellotta, il decreto che consentiva in Sicilia, con esclusione della provincia di Ragusa, la pesca di novellame, sardine e rossetto, per un periodo di 40 giorni, emanato in contrasto con il divieto imposto dall’Europa ed anche dal Governo nazionale che, da parte sua, aveva già impartito a tutte le Capitanerie l’ordine di intervenire per impedire questo tipo di attività. “Hanno resistito più che hanno potuto – dichiara il direttore regionale di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna – ma alla fine hanno dovuto cedere. L’assessore regionale alle Risorse agricole ha ritirato il decreto che aveva aperto la pesca del novellame. E’ dal giugno 2010 che questo tipo di pesca è vietata dalle norme europee e la deroga decisa dalla Regione aveva contro tutti i pareri scientifici del Cnr, dell’Ispra e della stessa direzione regionale della pesca. Adesso i nuovi predatori del mare sono stati sconfitti e le prese in giro elettorali sono state smascherate. Il mare ha bisogno di più rispetto e tutela e le attività di pesca di sostenibilità e regole”.

Dello stesso parere l’ex assessore provinciale allo Sviluppo economico, Enzo Cavallo, da sempre attento osservatore delle problematiche produttive del territorio, che già, nei giorni scorsi, aveva dichiarato la sua contrarietà al provvedimento regionale. “La revoca – dice –  annulla un provvedimento che contraddiceva e vanificava le azioni e gli interventi volti al ripopolamento dei nostri mari e penalizzava le marinerie di Pozzallo, Donnalucata e Scoglitti, comunque escluse. L’autorizzazione era stata riproposta, come negli anni precedenti, nel rispetto di una prassi che andava consolidandosi, tesa a favorire una parte ben individuata delle marinerie siciliane, senza alcuna considerazione del danno arrecato e in dispregio delle vigenti direttive comunitarie, con la conseguenza che le nostre marinerie, oltre a vedere depauperato il patrimonio ittico siciliano, si trovavano costrette a subire una concorrenza rovinosa e sleale, sostenuta, peraltro, da una politica illogica e di parte. Va comunque dato atto al Governo Regionale di una sensibilità non riscontrata nel passato, quando i nostri appelli sono sempre caduti nel vuoto. Mi auguro che altrettanta disponibilità venga assicurata per affrontare da subito i problemi che assillano gli imprenditori del settore”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it