Regole e rispetto per i cavalli. Dalla Lav provinciale l’appello ad un cambio di rotta per le feste con protagonisti gli animali

L’appello che arriva dalla presidente della Lav di Ragusa, Resi Iurato, è indirizzato a tutti. Agli organizzatori, ai proprietari dei cavalli, ai politici. “La festa non è per tutti – dice la responsabile del sodalizio pro animali – serve una nuova cultura, servono maggiori controlli e politici illuminati”. A fari spenti queste riflessioni sono rivolte verso una festa che ha portato decine migliaia di persone incuriositi dal richiamo folkloristico-religioso legato alle fortunatissime edizioni degli anni passati della Cavalcata di San Giuseppe che rievoca la Fuga in Egitto della Sacra Famiglia.

L’intervento della presidente della Lav provinciale arriva oggi dopo pochi giorni dall’appuntamento di Scicli ma investe anche città come Vittoria ed Acate dove si tengono appuntamenti con protagonisti i cavalli.


“Si susseguono nel corso dell’anno in vari comuni della nostra provincia, spesso dentro i centri storici, sfilate con cavalli e cavalieri bardati in modo da caratterizzare una particolare festa: Vittoria, Scicli, Acate e altri comuni attirano così migliaia di persone, a beneficio dell’economia locale e dell’intrattenimento di chi arriva in massa – afferma Resi Iurato – sabato scorso a Scicli abbiamo visto addobbi sempre più ingombranti che sviliscono e umiliano i cavalli.
Occorre mettere delle regole e per questo servono più controlli da chi è deputato a giudicare il benessere animale, una nuova cultura che consideri gli animali tutti, compagni di vita e non oggetti da sfruttare per il nostro ego e amministratori illuminati che abbiano il coraggio di fare delle scelte. Se festa deve essere lo deve essere per tutti”.

La Lav fa riferimento alla salute degli animali.

 
“I cavalli sono vittime della mentalità utilitaristica dell’uomo, che li impiega in molteplici ambiti costringendoli a prestazioni che possono indurre sofferenza e altresì mettere a repentaglio la loro salute e la loro vita. Non va meglio per quel che concerne la modalità di vita di molti cavalli, anche grazie a un clamoroso vuoto normativo sulla tutela degli equidi – conclude Resi Iurato – è facile vedere cavalli detenuti permanentemente in box o in stalle sporche e fatiscenti, legati ad alberi e steccati in balia delle intemperie, oppure con le zampe impastoiate. Spesso chi possiede questi animali non ne conosce le caratteristiche etologiche e, a volte inconsapevolmente, provoca sofferenze incredibili”.
 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it