Quei gazebo che…guardano il mare da lontano. Per i disabili è tutto difficile

“Mare senza frontiere” sotto i rilfettori. Il progetto, che si concluderà il prossimo 31 agosto, è stato avviato dall’Asp di Ragusa in sinergia con gli otto comuni iblei i cui territori si affacciano sul mare. “I gazebo installati sono per i disabili ma la spiaggia non è lì – è chiara Darlyn Fidone, coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia a Scicli – il progetto permette la fruizione di alcune spiagge attraverso gli operatori della SAMOT migliorando di fatto la loro accessibilità da parte dei disabili. Con una legge regionale del 2022 la Regione insieme al Libero Consorzio sono chiamati a dare ai Comuni la fornitura di pedane e gazebo per migliorare ancora di più l’accesso dei disabili nelle spiagge del litorale ibleo”.

In altri Comuni i gazebo sono stati posizionati direttamente sulla spiaggia.

“E’ il sistema più logico perchè questo posizionamento permette ai bagnanti con disabilità di ripararsi dal sole. Solo nel litorale sciclitano, partendo da Playa Grande fino a Sampieri, i gazebo sono stati montati direttamente sul lungomare (nel migliore dei casi) oppure in altri luoghi nelle vicinanze della spiaggia. Ci sono arrivate molte segnalazioni con cui si lamenta il disservizio con forte disagio per i disabili ed i loro accompagnatori. Tralasciando il fatto che ancora ad oggi non tutte le spiagge sono state dotate di pedane apposite per l’accesso dei disabili a spiaggia, come ad esempio la spiaggia di Micenci, ci chiediamo se l’Amministrazione – conclude il Darlyn Fidone – nell’aver montato questi gazebo, si sia per un attimo messa nei panni di chi doveva usufruirne, oppure abbia proceduto a montarli, solo per poter dire alla fine che anche Scicli, come il resto della Provincia, si sia attrezzata per rendere accessibili le spiagge ai disabili, quando invece restano tutt’altro che accessibili (oltre al danno anche la beffa). Come ci chiediamo pure se una volta montati, l’assessore o chi per lui sia andato a verificare personalmente che fossero funzionanti e corrispondenti alle esigenze reali dei disabili e dei loro accompagnatori”.

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