PRIMA LA REGIONE SICILIA E POI NORDISTI E LEGHISTI

Adesso circolano idee chiare sul sistema di lotta per l’aeroporto degli Iblei di Comiso ed anche, a quanto pare anche per Fontanarossa. Lo ha individuato più di un esponente degli Stati generali ragusani per la protesta da mettere in campo senza sbagliare, come qualche volta si è fatto in passato, obiettivo ed interlocutori per addivenire a soluzioni vere, fattibili che possano dare i loro frutti a breve, medio e lungo termine.
Tralasciamo per il momento la vicenda Fontanarossa dove putroppo la guerra dei “clan” politici non ha certo giovato a risolvere la situazione dello scalo catanese il terzo d’Italia per passeggeri che potrebbe passare in mano privata ma che non diventerà scalo internazionale fino a quando non avrà una pista o più piste adeguate per il traffico extraeuropeo e che quindi vede in atto una battaglia persa in partenza, ora come ora, per la riclassificazione dell’aeroporto. Appena saranno concluse le procedure per il progetto dell’interramento della ferrovia e saranno eseguiti i lavori per i quali ci sono già i finanziamenti necessari se ne potrà (e dovrà) parlare.
Passiamo quiandi all’aeroporto degli Iblei, cioè a Comiso dove le idee sembrano molto più chiare e dove Giovanni Avola  vuole condurre la vera battaglia con la Regione.

Lasciamo perdere i Passera a cui è stato bocciato nella conferenza Stato-Regioni il piano aeroportuale italiano e tutti i leghisti e nordisti che hanno da almeno un paio d’anni dimostrato di volere affossare l”importante infrastruttura e cuociamoci nel brodo…siciliano. Occorrono ogni anno sette milioni e mezzo di euro per pagare le compagnie low cost che intendono fare scalo a Comiso (7 euro e mezzo a cranio) e che garantiscono un milione di passeggeri l’anno. Noi ci accconteteremmo di 600 mila come previsto nella
prima fase di funzionamento). Ci vogliono poi altri due milioni e mezzo per il controllo dei voli. Bene facciamo 10 milioni l’anno. Da un sopralluogo fatto a Comiso dal più grande tour operator europeo che conta 800 (ottocento non 8)!! agenzie in europa e in asia occidentale è emerso che la Regione Sicilia a fronte dei dieci milioni di euro spesi ricaverebbe per tasse, indotto, spalmata sul territorio una somma molto ma molto più grande purchè, come quelli che sanno fare turismo, si approntino tutti i servizi interni ed esterni all’aeroporto a prezzi competitivi come alberghi, trasporti, ristoranti etc etc. Se si aggiunge che mediamente ogni turista spende durante il soggiorno da 300 a 600 euro a testa per acquisto anche di cianfrusaglie si può facilmente calcolare che per seicento mila passeggeri o turisti l’anno la Regione Sicilia incasserebbe direttamente e indirettamente (spalmati cioè sul territorio per l’indotto, alberghiero,  trasporto, ristorazione etc etc) non meno di 500 milioni di euro l’anno a fronte di una spesa di 10 milioni di euro.
Giovanni Avola che sa far di conto meglio di noi e anche ci è sembrato orientato intanto alla battaglia in sede regionale, saprà come incitare tutti alla “vittoria” che è a portata di mano e facile da consegure per quanto abbiamo detto prima.
Ma sia inteso che tutti dobbiamo fare la nostra parte. Crocetta, Digiacomo, Dipasquale, Ragusa, Assenza e persino la Ferreri devono lottare giorno per giorno per la soluzione semplice, ragionata, favorevole, al vero, grande e mastodontico sviluppo dell’area iblea. Poi quando fra cinque anni sarà pronta l’autostrada Ragusa-Catania, si potrà rimodulare in maniera ancora più grande lo sviluppo di questa terra e del sud -est siciliano in genere  con una sistema integrato di grandissimo slancio per la cultura, il turismo, l’agricoltura, la piccola e media impresa con due aeroporti di grandioso potenziale, un porto di fronte all’Africa, un sistema intermodale di trasporto all’avanguardia etc etc etc etc
Un pensierino lo facciamo anche a Soaco e Sac che si devono mettere in testa (non ci riferiamo ovviamente a Dibennardo e Taverniti ma a tutte e due i CdA) che non possono gestire i due colossi (specie Fontanarossa) con le pistole in pugno ma con grande apertura verso sviluppo ed innovazione e non come due enti burocratici più o meno in disastro annunciato.
E se come dice Dibennardo anche nella sua posizione di presidente di federalberghi  le scellerate scelte di Passera sono in netto contrasto con lo stesso Ministro Gnudi che nel piano nazionale dello sviluppo turistico parla di imminente apertura dell’aeroporto di Comiso “lasciandoci letteralmente esterrefatti per questi così contrastanti decisioni” bisogna prendere atto di questi ulrimi colpi di coda del Governo, a maggior ragione dobbiamo premere sull’acceleratore anche per il piano stragegico del turismo che vede in questo angolo sud-est del paese un possibile ambito di vero e forte sviluppo.
Ne vogliamo ancora per eliminare i fallimenti ?

 

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