È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“PRIMA DI ANDARE VIA… LA MEDIAZIONE FAMILIARE COME RISORSA”
03 Lug 2013 14:35
Martedì 02 luglio alle ore 17 presso l’Assessorato alla Famiglia e Politiche sociali , Sala Bonsignore Via Trinacria, 31 Palermo si è tenuta la presentazione del volume “Prima di andare via… La mediazione familiare come risorsa ” di Giuseppa Calò (Ed. Paoline, Milano 2012)
Alla presentazione sono intervenuti: il Dott. LEONARDO GUARNOTTA, Presidente Tribunale di Palermo, Avv. FRANCESCO GRECO, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, Prof. FRANCESCO LOMANTO, Docente ordinario di Storia presso la Facoltà Teologica di Sicilia S. Giovanni Evangelista, Dott. GIUSEPPE PIAZZA, Già Dirigente Medico Psichiatra.
Coordinatore l’Avv. ANTHONY DE LISI, che ringraziando la Dott.ssa ESTER BONAFEDE, Assessore alla Famiglia e Politiche Sociali Regione Sicilia che ha permesso tale importante presentazione, introduce gli ospiti e ringrazia gli intervenuti.
Sulla esecuzione delle note toccanti di Bach “La fuga”, a cura del Maestro Giuseppe CANE, si dà inizio alla presentazione di un libro che mette in evidenza un figura ritenuta ormai fondamentale in ogni aspetto della vita sociale: Il Mediatore familiare
Prende la parola il Dott. LEONARDO GUARNOTTA, sostenendo che la mediazione familiare deve considerarsi risorsa e qui di seguito riporto in breve il suo intervento:
“Nel libro, scritto con stile sobrio, ma ricco di puntuali approfondimenti, la prof.ssa Giuseppa CALO’ si è impegnata con successo nell’intento, pienamente riuscito a parere mio, di far comprendere al lettore cosa sia la mediazione familiare e quale aiuto sia in grado di fornire ai coniugi in crisi per sedare le frequenti conflittualità di coppia. Con che cosa? Con il dialogo che comporta il rifiuto della logica del vincitore e del vinto.
L’autrice parte dall’obiettiva considerazione che, quando all’interno di una coppia si fanno strada la delusione, l’incomprensione, e la conflittualità, molto spesso l’unione naufraga.
Altre volte, fortunatamente, non si arriva ad una separazione ma sta di fatto che, in molti casi, le coppie non sono in grado da sole di contenere i sentimenti negativi che la crisi coniugale genera, quali l’amarezza, la rabbia, il desiderio di vendetta.
Ed è qui, osserva l’autrice, che diventa fondamentale il ruolo del mediatore familiare perché aiutare i coniugi a comprendere e confrontare gli opposti punti di vista ed intervenire positivamente nella gestione degli “squilibri di potere” nella coppia.
La lettura del libro fa comprendere come, da un lato l’introduzione dell’istituto della mediazione familiare potrebbe essere visto come una ulteriore possibilità offerta per esperire un tentativo di riconciliazione, dall’altro il modus procedendi fa sì che l’accordo, raggiunto o meno, perda la sua natura di negozio soggetto all’omologazione da parte del giudice, sconfinando in un’occasione per ripristinare, risanare o addirittura ricostruire i rapporti.
E’ fuor di dubbio che rientra tra le finalità della mediazione familiare quella di offrire un supporto alla coppia per affrontare la separazione, promuovendo la cooperazione nella riorganizzazione della nuova relazione scaturente dalla stessa.
Va superato, quindi, il concetto di una mediazione familiare prescrivibile nelle sole ipotesi in cui la coppia che intende separarsi non sia in grado da sola di raggiungere un accordo, perché essa può essere proficuamente operativa anche in sede di separazione consensuale, ove un accordo è stato già confezionato, quale mezzo alternativo per raggiungere un’intesa diretta a regolare il nuovo menage familiare in modo tale, ad esempio, da garantire alla prole il diritto di mantenere in concreto un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.
Pertanto, in tale contesto, l’invio della coppia in mediazione familiare, si pone come occasione, che può essere positivamente accolta dalle parti, per far fronte alla necessità di costruire un clima di fiducia e un contesto collaborativo in cui sia possibile il raggiungimento di un accordo nell’interesse primario della prole minorenne in ordine all’affidamento della stessa ad entrambi.
“L’esperienza maturata- continua il Dott. Guarnotta – in circa otto anni di gestione delle udienze presidenziali ex art. 706 c.p.c. mi ha fatto comprendere, rimanendone profondamente colpito, come la separazione e divorzio non siano soltanto semplici eventi familiari ma siano sconvolgimenti, trasformazioni, criticità esistenziali che colpiscono e letteralmente sconvolgono almeno tre generazioni, la coppia, i figli, le famiglie di origine.
L’aumento quasi esponenziale di ricorsi nell’ultimo decennio non può indurre ad una seria riflessione sul destino dei legami familiari, sempre più conflittuali, sempre più fragili, sempre più frammentari e frammentati”
Ed allora, ha concetti concreti la prof.ssa CALO’ quando afferma che la mediazione familiare va considerata come una opportuna occasione, come una grande risorsa per concorrere a salvaguardare e riallacciare quei legami familiari che altrimenti corrono il rischio di rompersi, di frantumarsi per non più riallacciarsi, ma nel contempo assumendo anche una funzione preventiva e protettiva intervenendo tempestivamente al fine di evitare che la coppia si sfaldi ed ognuno dei coniugi vada per la sua strada e cioè “prima di andare via….”
L’Avv. Greco, nel suo intervento, ha sottolineato che l’Ordine degli Avvocati accetta l’invito a trattare tale tema , ad aprire lo scenario della vita quotidiana ad una sfida cui tutti i professionisti del caso si sentono di confrontarsi. Un ruolo sociale dell’Avvocatura che ricollega la giustizia al cittadino, recuperando la tutela dei diritti di quest’ultimo.
Fondamentale anche la figura di professionisti come Psichiatri, in casi di urgenza, come afferma il Dott. Piazza. Tale professionista entra in gioco in situazioni particolarmente delicate ed ha un ruolo difficile in quanto, non solo deve entrare in empatia con la coppia, ma deve assumere un atteggiamento neutrale , in modo che le parti siano trattate senza “favoritismi”, superando la comprensibile diffidenza di una coppia in conflitto, nel calarsi nel ruolo delle parti, comprenderle e capirle.
Il Prof. LoManto mette in evidenza soprattutto le caratteristiche del libro, il suo contesto storico e la prospettiva futura della mediazione come risorsa. Evidenzia la prevenzione e la formazione e soprattutto un intervento orientato ed ampio, in quanto la famiglia è il luogo privilegiato per la formazione dell’uomo e, quindi, deve essere attenzionata.
La Prof.ssa Calò interviene con eleganza e spiega che il libro nasce dal fatto che Il mediatore familiare, attraverso un percorso articolato suddiviso in incontri, aiuta i genitori confliggenti a ristabilire la comunicazione efficace, a trovare soluzioni concrete soddisfacenti e accordi condivisi e durevoli.
Il mediatore è il terzo super-partes in grado di facilitare la giusta comprensione delle aspettative di entrambi i coniugi e dei figli, soprattutto per ciò che attiene la tutela affettiva dei minori.
Il mediatore familiare interviene altresì a sostegno della corresponsabilità genitoriale e nella composizione del conflitto genitori – figli e, secondo una prospettiva professionale più ampia, sebbene propria, può intervenire con funzione di accompagnamento e counselling familiare specifico per la coppia che ne richiede l’intervento. Si tratta di percorsi di formazione dei coniugi volti alla utilizzazione di modalità comunicative funzionali alla coppia e a chiarire ruoli e funzioni all’interno del nucleo familiare in difficoltà o di neoformazione.
Il mediatore familiare osserva il segreto professionale nello svolgimento delle proprie mansioni secondo il codice deontologico della professione. Così conclude l’autrice il suo intervento.
In ultimo, ma non per gerarchia, interviene, in maniera decisiva, il Dott. Salvo Garofalo, Presidente dell’”Associazione Papa Separati” che afferma con convinzione che la MEDIAZIONE deve essere riconosciuta come Obbligatoria sia prima che in corso di giudizio, ed a riguardo ha presentato un disegno di legge.
Con il Dott. Garofalo , Presidente dell’Associazione Nazionale Papà Separati, ci salutiamo ma affronteremo l’argomento, vasto e delicato, in altra sede.
Sulle note del “Preludio n. 4 di di Heitor Villa Lobos, compositore brasiliano del neoclassicismo musicale “,
la presentazione si conclude, aprendo nuovi scenari per tutelare, garantire, affermare sempre più il concetto di FAMIGLIA in tutti i suoi aspetti di coppia, essendo questa il nucleo primigenio per la formazione completa dell’Uomo.Silvana Zara
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