PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “RADICI”

                                                                                           Nove metri di larghezza, ventidue metri di lunghezza. Incalcolabile lo spazio per la solidarietà. È stato presentato questa mattina presso la sede del centro di accoglienza “Vivere la vita” di via Carducci a Ragusa il progetto sperimentale “Radici, orto condiviso”. Lo spazio verde presente nel cortile interno della struttura si appresta a diventare un luogo coltivato dalle donne e dai bambini ospiti del Centro appartenente alla rete SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

“Lanciamo questa iniziativa – spiega Giovanni Scifo, presidente della cooperativa sociale “Il Dono” che gestisce il progetto Vivere la vita – perché siamo convinti che occorra, oggi più che mai, essere propositivi ed offrire ai migranti richiedenti asilo e rifugiati il massimo del nostro impegno. È una necessità, tuttavia, che deve coinvolgere non solo gli operatori professionisti, ma anche i restanti attori sociali. Credo che a partire da questo orto condiviso si possa avviare un rinnovato dialogo tra il mondo delle istituzioni, la cooperazione no profit e la sana imprenditorialità presente nell’area iblea. L’obiettivo che ci proponiamo è legato alla qualificazione di uno spazio verde, alla produzione di ortaggi, ma, soprattutto, alla qualificazione del tempo per le persone richiedenti asilo e rifugiate ospiti del progetto “Vivere la vita”.

“Questo percorso – aggiunge Carla Messina, vice presidente della cooperativa – intende testimoniare anche l’abnegazione dei nostri operatori che, anche a fronte di un lavoro molto impegnativo, sono stati propositivi e felici di aggiungere un nuovo tassello al mosaico della solidarietà”.

“Abbiamo pensato di trasformare questo spazio verde in un orto – spiega Peppino Lissandrello, operatore del “Vivere la vita” – perché in questo tipo di realtà convivono realtà differenti. Un orto è un modello di società armonica e felice in cui convivono collaborando piante, suolo, microorganismi, batteri, funghi e tutti gli esseri di cui è ricca la terra. Attraverso esso contiamo di sviluppare percorsi di autonomia e di crescita complessiva delle persone che vivono nel nostro centro. L’idea dell’orto condiviso ha molte valenze: formare un gruppo di persone che avvertano il piacere e l’impegno di produrre il proprio cibo; creare un luogo didattico aperto che possa essere frequentato da adulti e bambini appartenenti ad un ampio raggio multiculturale; sperimentare un modello di sinergia grazie al quale sia possibile avviare un percorso di Integrazione e scambio reciproco”.

Il percorso nasce in collaborazione con il bar “Prima Classe”, “Pollice Verde”, e la gastronomia “Delicatessen” in un’ottica di condivisione, rinnovamento, integrazione, socializzazione e crescita.

“Abbiamo accolto con piacere questo invito – spiega Marco Brugaletta di Delicatessen – e ci impegneremo per la buona riuscita di quest’orto condiviso. Ci è piaciuta molto l’idea che questo spazio di terra che si trova all’interno della struttura possa diventare metafora di una inversione di tendenza: da un terreno che potrebbe apparire infruttuoso può nascere ricchezza”.

L’orto condiviso verrà realizzato in questa prima fase nelle giornate di martedì e giovedì, dalle ore 16,30 fino al calar del sole. Ogni cittadino è invitato a partecipare attraverso il dono di attrezzi, semi, ma anche con una semplice consulenza o con il dono di una parte del proprio tempo.

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