PRESENTATO “SANGUE MIGRANTE” DI ANNAMARIA FANTAUZZI

AVIS e Scuola “F. Stagno D’Alcontres” hanno presentato a Modica, presso l’Auditorium della Scuola per assistenti sociali, l’ultimo libro di Annamaria Fantauzzi dal titolo “SANGUE MIGRANTE – Pratiche e culture dell’emodonazione tra il Marocco e l’Italia”, edito da Franco Angeli.

 

Dopo il saluto introduttivo del Direttore della Scuola, Dr. Gian Piero Saladino, che nel giorno del 20° anniversario dalla morte di Giovanni Falcone ha voluto ricordare agli studenti alcune citazioni del giudice ucciso, collegandole alla necessità di superare le paure e di esercitare la virtù del coraggio civile, la cultura del dono e la solidarietà con i fratelli migranti, il Presidente dell’Avis di Modica, Dr. Carmelo Avola, ha sottolineato l’importanza di una collaborazione permanente fra il volontariato avisino e una Scuola di alta formazione al servizio sociale.

 

Subito dopo, la prof.ssa Annamaria Fantauzzi, Docente di Antropologia culturale e medica all’Università degli studi di Torino è chargée de recherche al Cermes-CNRS di Parigi, nonché Responsabile dell’Osservatorio Interculturale di AVIS Nazionale, ha presentato la sua analisi antropologica della pratica della donazione del sangue in due comunità di immigrati marocchini a Torino.

 

Per i numerosi docenti e studenti intervenuti è stato importante poter così approfondire due aspetti principali trattati nel libro: la riflessione socio-antropologica sui concetti di donazione e di dono del sangue, quest’ultimo indagato come pratica culturale e sociale, oltre che medica, e l’attenzione al fenomeno migratorio in Italia e alle implicazioni positive del migrante, considerato anche come ricchezza e non solo come problema.

 

E’ poi intervenuta la Dott.sa Matilde Sessa, vicedirettore della Scuola, che ha evidenziato come “le sollecitazioni fornite dalla Prof.ssa Fantauzzi nel descrivere il ruolo dell’assistente sociale quale mediatore tra istituzioni e bisogni delle persone, sono in sintonia con i contenuti teorico-pratici oggetti di studio nel corso della formazione accademica e nell’ambito delle attività di tirocinio programmate dalla Scuola”.

 

“La centralità delle persone e l’ascolto dell’altro – ha aggiunto – sono prerequisito fondamentale per aiutare in modo appropriato il cittadino, e come affermato dalla Prof.ssa Fantauzzi è necessario che il professionista assistente sociale superi il condizionamento degli stereotipi  nella gestione della relazione con la persona in situazione di bisogno, e in particolare con gli immigrati”.

 

Sono intervenuti anche la D.ssa Carmela Saturnino, dell’Avis di Modica, e il Dr. Giovanni Frasca, responsabile provinciale dei giovani dell’Avis.

 

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