PER USCIRE DALLA CRISI OCCORRE FARE SISTEMA

Il sistema, nel suo significato più generico, è un insieme di elementi interconnessi tra di loro o con l’ambiente esterno tramite reciproche relazioni. Per vincere occorre muovere in modo armonico tutte le risorse che insistono sul proprio territorio e valorizzarle in modo che possano produrre il loro massimo risultato.

Con l’inaugurazione dell’aeroporto di Comiso si è aperta per i territori del ragusano e del siracusano una nuova sfida: fare in modo di non disperdere l’enorme patrimonio di presenze che RyanAir porterà sul territorio. Si tratta di 150mila presenze l’anno che in mancanza di piani di sviluppo territoriali migreranno verso Catania o Taormina.

Ma quali azioni possono essere messe in campo per vincere questa sfida? Il marketing territoriale ci ha insegnato che per attrarre turisti occorre fare rete e offrire servizi a prezzi concorrenziali. Quando domani arriveranno sul territorio i clienti RyanAir dovranno avere dei solidi motivi per fermarsi in loco. Questa sfida coinvolge tutti gli attori del territorio: la pubblica amministrazione, il mondo della scuola e l’impresa ognuno con un compito diverso, ma allo stesso tempo essenziale.

La pubblica amministrazione dovrà garantire la celerità delle pratiche che permettono di ristrutturare gli immobili ed adibirli a strutture ricettive (magari eliminando i costi per il cambio di destinazione d’uso verso il settore turistico), dovrà vigilare che il paesaggio venga rispettato sì da garantire al turista una vista mozzafiato, il piacere della passeggiata nel borgo tipico, dovrà dare i giusti incentivi affinché vengano mantenute e valorizzate le antiche tradizioni. Quanti ad esempio potrebbero partile da Milano, Verona o Torino per vedere le nostre tragedie al teatro greco di Siracusa adesso che un volo può costare anche solo 50 euro? E quanti di questi decideranno di fermarsi per il week end? Ma dove?

L’Impresa, quella con la I maiuscola deve fare autocritica ed uscire dall’ottica conservativa. Serve coraggio, il coraggio di investire e rischiare: un coraggio che potrebbe non essere follia se, per l’appunto, la pubblica amministrazione crea le condizioni per il successo. Gli imprenditori del settore turistico dovrebbero recuperare il patrimonio edilizio dismesso e creare alberghi diffusi, resort e case vacanza recuperando borghi, casali ed il centro storico, arricchendoli con opere d’arte di produzione locale. Dovrebbero fare sistema creando un unico sito internet dove proporre le diverse location, potendo così investire fortemente in pubblicità, potrebbero fare un accordo diretto con le compagnie aeree per la vendita di pacchetti “volo + soggiorno”. Altri imprenditori, quelli del settore della ristorazione, avranno il compito di guidare i turisti tra i piaceri del palato: il pesce di Scoglitti, i gelati, i biscotti, il pane tipico. Il settore dei servizi dovrebbe garantire collegamenti rapidi, ad un giusto prezzo e confortevoli. Tanti altri potrebbero organizzare visite guidate, cene a tema, incontri culturali. Già, perché la cultura è un motore eterno dell’economia: oggi i turisti visitano ancora Roma, Firenze, Venezia e Urbino non per le novità architettoniche, ma per quando rimane delle vestigia del passato. Investire in cultura, in arte, nelle tradizioni arricchisce per sempre. Così, ha un valore immenso, anche se non monetizzabile, promuovere il festival pirandelliano oltre i confini di casa nostra o proporre la realizzazione di una edizione delle tragedie greche in lingua straniera, magari in inglese una volta a settimana.

A metà tra Pubblica Amministrazione ed Impresa c’è la scuola: occorre ridisegnare la geografia degli insegnamenti per rispondere al fabbisogno del territorio. Occorre puntare in modo fortissimo sulle lingue straniere, preparare i giovani non solo alla “professione”, ma ad essere essi stessi imprenditori. Trasformarli in animatori del territorio tramite le loro iniziative e le loro competenze.

Nei prossimi mesi si apriranno grandi occasioni: è previsto un bando per le imprese dei giovani da 200milioni di euro ed il rifinanziamento con altri 200 milioni delle misure di autoimpiego e lavoro autonomo di Invitalia.

 Non possiamo perdere questa occasione: per vincere occorre fare sistema.

 

 

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