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PAVEL ALEKSANDROVIČ FLORENSKIJ
29 Lug 2012 14:57
Pavel Aleksandrovič Florenskij in russo: Па́вел Алекса́ндрович Флоре́нский, è considerato uno dei più grandi pensatori del XX secolo e grandissimo scienziato. Nasce nei pressi di Evlach (Azerbaigian) il 9 gennaio (il 22 secondo il calendario giuliano) del 1882 da Aleksandr Ivanovič , ingegnere delle ferrovie e Olga Saparian, di nobile famiglia armena. Nel 1883 la famiglia si stabilisce a Tiflis (attuale Tbilisi)e qualche anno dopo a Batumi.
Pavel trascorre l’infanzia e la giovinezza a contatto con la natura caucasica e questo ha grande influsso sulla formazione della sua personalità, il suo pensiero filosofico e la percezione mistica e simbolica della realtà. Lo porta in seguito ad appassionarsi alle scienze naturali, ma anche al mistero presente nella realtà e descrive questo ne Ai miei figli. Memorie di giorni passati.
Al liceo si appassiona allo studio delle lingue classiche. In questi anni, inoltre, i suoi interessi si orientano soprattutto, come si è detto, verso le scienze naturali, la botanica, la geologia, la matematica e la fisica. Per la sua educazione e a seguito a un confronto con Leone Tostoi, ha una profonda crisi esistenziale, che lo porta verso una seria ricerca dei fondamenti spirituali della vita.
Nel 1900, dopo il liceo, Florenskij si iscrive alla facoltà di Matematica e Fisica dell’Università di Mosca, laureandosi brillantemente nel 1904 e durante questi studi approfondì la teoria degli insiemi di G. Cantor sulla monadologia (in filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale) e l’aritmologia (la concezione e interpretazione del numero come simbolo) e queste sue scoperte si ritrovano nello scritto I simboli dell’infinito. Ebbe per insegnanti i più grandi matematici russi dell’epoca. Pavel Florenskij ha sempre cercato di conciliare le sue aspirazioni scientifiche dell’uomo moderno con quelle spirituali. A partire dalla teoria delle funzioni di Bugaev, arrivò gradatamente alla scoperta dei quanti, lo sviluppo discontinuo della specie e della vita psichica e creativa arrivando ad una nuova teoria scientifica e raggiunse diversi ambiti: i concetti di spazialità, e di curvatura, le oscillazioni ondulatorie, le epilamine (attrito) di alcune emulsioni colloidali e altre scoperte importanti del mondo della fisica.
Appena laureato gli venne offerta una cattedra di insegnamento di Matematica, ma rifiutò. Ancora universitario, affrontò studi approfonditi e frequentò corsi di filosofia compiendo importanti ricerche sulla filosofia antica e la filologia classica e approfondendo da autodidatta la storia dell’arte e della simbologia iconografica. Già allora scrisse opere scientifiche e filosofiche criticando molte delle correnti dell’epoca, come l’evoluzionismo, il positivismo, il razionalismo.
Nonostante le ottime prospettive in campo accademico si iscrive all’Accademia Teologica di Mosca e alla Lavra di S. Sergio nei pressi della capitale. Qui conosce due grandi guide spirituali lo starec A. Florensov starec Isidor Gruzinskij. Fin dall’inizio dei suoi studi universitari scriveva alla madre della sua intenzione di volere dedicare la propria vita a far confluire le conquiste della cultura universale nella vita della Chiesa. Con l’intento di dare consistenza e rilevanza filosofica alle intuizioni dogmatiche e spirituali de Padri della Chiesa.
Duranti gli studi di teologia, supportato dai due starcy (padri spirituali) si mette alla ricerca delle radici della spiritualità e della tradizione teologica ortodossa., attraverso la storia della filosofia, la logica simbolica,l’archeologia, la tradizione patristica e la liturgica e lo studio delle lingue bibliche. Scrisse saggi sul tema, tra cui: I simboli dell’infinito, Saggi del pensiero di Cantor, I tipi di crescita, I concetti della Chiesa nelle sacre scritture. Nel 1908 terminati gli studi di teologia gli venne assegnata una cattedra di storia della filosofia all’Accademia teologica.
Il 23 agosto del 1909 sposò Anna m: Giacintova e continuò a scrivere saggi e nel 1911 divenne sacerdote ortodosso. Nel 1914 pubblicò La colonna e il fondamento della verità, testo molto innovativo e che ora è stato riscoperto come una delle opere fondamentali del pensiero filosofico e teologico del Novecento.
Dopo la rivoluzione russa del 1917 la vita del sacerdote-scienziato cambia radicalmente con gli eventi politici e la chiusura dell’Accademia teologica, accompagnata da violente censure del regime socialista al potere.
Gli furono conferiti nuovi incarichi da parte del governo, per sfruttare al massimo la sua eccezionale competenza scientifica, ma si rifiutò sempre di rinunciare a essere sacerdote. Fu arrestato con una falsa accusa nel 1933 proprio a causa di questa sua coerenza a voler restare parte del clero ortodosso Fu perseguitato, mandato in Siberia, ma anche lì continuava a scrivere e studiare e fare ricerche scientifiche. Alla fine, nel 1937 Florenkij venne condannato alla pena capitale con l’accusa di essere controrivoluzionario. Venne portato a Leningrado (attuale San Pietroburgo), dove in un bosco poco lontano venne fucilato e il luogo della sepoltura è tuttora sconosciuto, anche se nel 1997 nel bosco di Sadormoch, si sono scoperte fosse comuni e dove si presume ci siano anche le spoglie di colui che è stato soprannominato il Leonardo da Vinci russo.
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