PALAZZO ZACCO

L’idea dell’assessore Campo di “liberare” (così si pensa di agire) palazzo Zacco dai musei in esso contenuti per trasferirli a Donnafugata lascia molto perplessi. E’ quanto afferma il coordinamento cittadino del circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa. Oltre al dispendio di denaro che comporta lo spostamento di tutti quegli oggetti che lo compongono, le motivazioni per non portare fuori dal centro storico il museo sono parecchie. In proposito, la delegata del centro storico superiore, Alessandra Sgarlata, ha chiesto un’opinione su quanto sta accadendo al comitato tecnico scientifico del museo stesso. Questa la risposta: “Seguendo il concetto fondamentale dell’Icom secondo cui il museo del Tempo contadino è una realtà al pieno servizio della società, emerge che il museo stesso si offre al pubblico spronandone anche lo studio sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente. Il museo espone per motivi scientifici e svolge “dentro la città” persino un ruolo didattico. Fornisce inoltre una chiave di lettura (non indifferente) che unisce il contenitore (palazzo tardo-barocco) al contenuto (museo del tempo contadino). Non è un ecomuseo, è qualcosa di diverso e di complementare per lo studio del rapporto inscindibile (è bene ricordarlo) tra città tardo-barocca e campagna iblea. Ribadiamo i concetti museologici e museografici del museo di palazzo Zacco che sono risultati evidenti persino alle scolaresche in visita oltre che essere apprezzati da vari professionisti del settore e critici d’arte. Il tempo contadino ha mosso l’economia delle terre iblee; l’economia ha contribuito alla ricostruzione post-terremoto della città dando vita ai capolavori del tardobarocco. Il palazzo che accoglie il museo contadino, quindi, è il frutto di un investimento edilizio che traeva le proprie risorse economiche dalle terre (dalla “roba” di verghiana memoria). E’ importante che turisti, curiosi, visitatori, studiosi e scolaresche possano accogliere questo messaggio. In ogni caso, spostare quel museo altrove equivale a snaturarlo dei suoi significati pensati, studiati ed elaborati”. E’ per questo che il circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa chiede all’assessore Campo di rivedere questa decisione che va in contrasto con l’idea di una rete museale in città, che dovrebbe essere semmai potenziata e completata, nella zona del centro storico, con la creazione di altri poli. Magari, bisognerebbe aprire i musei di domenica e nei festivi quando i turisti sono numerosi, sponsorizzarli nel modo adeguato, ci sono grosse potenzialità che possono tramutarsi solo in un vantaggio specifico del nostro cento storico. Sempre dal comitato tecnico scientifico che si è occupato di realizzare il museo arriva un altro input: “Meriterebbe anche maggiore attenzione e promozione la “Collezione Cappello” esposta nel piano nobile che dovrebbe semmai usufruire di un adeguato allestimento. Lo scultore di cui Ragusa dovrebbe andare fiera è esaltato in altre città italiane con mostre e iniziative. Forse è per questo che Cappello affermò: “Sono dovuto andare via da Ragusa”.

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