P. SECCA, HA PRESO IL VIA LA RASSEGNA “TANO RIZZO”

 

Una P. Secca allegra e sorridente. Questo il risultato dell’ironia regalata al pubblico dalla Compagnia Teatrale “A Lumera” di S. Croce Camerina. Ieri sera, infatti, hanno aperto loro la Quarta Rassegna Teatrale dedicata a Tano Rizzo con la commedia brillante “T’aspettu ‘n paradisu”. Sul palco sono riusciti a creare un’atmosfera frizzante grazie al ritmo incalzante dato dalle continue situazioni comiche che via via si creavano con l’entrare e uscire di scena dei “vecchietti” del protagonista Orazio Mangiafico. Orazio è, come dice la moglie Agata, affetto da una forte “allergia al lavoro”, ma furbescamente riesce a mandare avanti la famiglia. Infatti, la sua casa è diventato un vero e proprio ospizio. Abitano lì suo padre Filippo, la zia “zitella” Camilla, l’altra zia “arterisclerotica” Evelina e per finire arriverà nel secondo atto anche lo zio americano Johnny Mangiafico, tutti vecchietti che godono di una buona pensione.

A risentire della situazione difficile è la povera Agata, che non sa come accontentare le continue richieste dei pensionati. A rovinare e a peggiorare l’equilibrio instabile della casa, ci pensa la portinaia impicciona Teresa, che, al posto di stare in portineria a svolgere le sue mansioni, preferisce andare a curiosare e prendere nota con carta e penna di tutto quello che succede tra queste mura. Anche la figlia sciocca di Orazio e Agata, Franca, non è di alcun aiuto, per esempio se la madre le chiede di apparecchiare e prendere le tazze per la colazione, lei non le trova, perché non guarda all’interno della credenza, ma sopra, costringendo così la madre Agata a dover provvedere da sola. Particolarmente esilarante l’intrusione in casa Mangiafico degli Assistenti sociali, la Dott. Bonaccorso e il suo assistente tonto Fisichella. Per la povera dottoressa, che voleva solo compilare un questionario per chiarire la stranezza di questa famiglia, non c’è un attimo di pace.

Prima Agata avendo notato un filo che sbuca dalla manica del “Giorgio Armani” della Bonaccorso, lo tira e le strappa una manica, poi nell’ispezionare la casa scivola e torna dolorante e per finire con un ballo forzato, Johnny la lascia in mutande, perché il suo orologio si impiglia nella gonna della Bonaccorso. Il finale merita anch’esso attenzione. I protagonisti sono Filippo e Camilla che, dopo la fuitina, sono tornati a casa. Con grande bravura i due attori Pino e Alessandra riescono sempre ad incantare e ad emozionare il pubblico. Il toccante “t’aspettu n’ paradisu” pronunciato da Filippo a Camilla dopo un malore, ieri sera ha strappato tantissimi applausi al pubblico di Piazza Faro. Una commedia che potrebbe essere vista e rivista, ma che non stanca mai e che emoziona come se fosse la prima volta, grazie anche all’ottima regia di Guglielmo Statello e alla professionalità di tutti i tecnici che supportano il lavoro degli attori.

 

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