ORTICA

Finalmente la primavera è arrivata. Giardini, prati, siepi e alberi fioriti. Come ogni anno del resto, ma pare sempre una sorpresa. sono spuntate anche le ortiche.

L’ortica è una pianta  minimamente considerata e ritenuta infestante. Molto diffusa a tutte le latitudini, pochi la conoscono come un toccasana oltre che adatta a  diversi piatti.

Alta fino a 2 metri, predilige luoghi umidi e ricchi di azoto,  meglio se ombrosi. Ha foglie grandi, ovate e opposte, lanceolate, seghettate e acuminate. I fiori femminili sono raccolti in spighe lunghe e pendenti e sono verdi, mentre i fiori maschili sono riuniti in spighe erette. Fiorisce da maggio a ottobre.

Le foglie e i fusti sono ricoperti da tricomi (peli) contenenti una sostanza urticante. Quando si sfiora la pianta, l’apice dei peli si rompe e ne fuoriesce un liquido irritante formato principalmente da acetilcolina, istamina, serotonina e probabilmente acido formico.

Come dice il nome stesso, l’Urtica è una pianta diaoica, ciò significa che è una pianta che porta solo fiori femminili o maschili.

Ricca di vitamina C, ferro e azoto, è usata nell’alimentazione, le cime e naturalmente quelli primaverili che sono più delicate, nei risotti, minestroni, frittate e frittelle.

Pochi conoscono le sue proprietà terapeutiche.  

Tutta la pianta  può essere usata per curare qualcosa e il periodo di raccolta, per la parte aerea, va dalla primavera all’autunno, mentre per le radici è adatto l’autunno.

La conservazione: la pianta va seccata all’ombra e si conserva in scatole o sacchetti al riparo dalla polvere  e dall’umidità.

E’ un ottimo diuretico, depurativo del sangue, emostatico (antiemorragico), vasocostrittore, antireumatico;  è anche un ottimo ricostituente e ri-mineralizzante, attiva le funzioni digestive, ha una azione tonificante, antidiarroica, ipoglicemizzante ed emmenagoga (può regolare il flusso mestruale e attenuare i sintomi sgradevoli) ed è indicata anche nelle diete dimagranti, ecc.

Le radici sono indicate nella cura del cuoio capelluto.

Ma non basta. Un tempo veniva  battuta e le sue fibre usate per tessere stoffe (ramia) simili alla canapa o al lino. Forse qualcunoricorda la fiaba di Andersen I cigni selvatici dive la protagonista doveva tessere montagne di ortiche.

L’ortica, inoltre, grazie alla clorofilla contenuta in grandi quantità, può servire da colorante per i tessuti delicati: le foglie tingono di verde, mentre le radici di giallo.

Adesso credo si possa guardare l’ortica con sguardo molto più benevolo e penso meriti anche una poesia.

 

… si smorza ogni sofferenza.

Con la mano sfioro distratta le ortiche

Urente, lo spasimo corrosivo,

risveglia un altro dolore,

un’offesa, l’umiliazione riaffiora.

 

L’aurora tinge tutto di colori intensi,

bagno la mano nei prato rorido di rugiada

e nella freschezza, come nelle lacrime,

…si smorza ogni sofferenza

                                          Emma Sevivon

                          

 

 

 

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