OCCASIONE STORICA DEL 12 E 13 GIUGNO

L’occasione è storica, l’appuntamento è di quelli da non perdere. Si tratta del referendum del 12 e 13 Giugno.

L’importanza dell’evento è data in primo luogo dall’oggetto dei 4 quesiti referendari. I cittadini infatti potranno esprimersi su questioni che riguardano il futuro di tutti ovvero sulle modalità di gestione di una risorsa fondamentale come l’acqua, questioni di tipo energetico e nello specifico sul nucleare (tematica divenuta estremamente attuale dopo il recente disastro di Fukushima) e sulla giustizia.
L’importanza di vincere l’appuntamento del 12 e 13 giugno, ovvero raggiungere il quorum, deriva però anche dal fatto che il referendum non sarà una semplice consultazione della volontà popolare ma anche l’ultima mossa di quella che è stata una vera e propria partita a suon di decreti e sentenze.

Il raggiungimento del quorum e dunque la partecipazione popolare, in un momento così drammatico per la vita del Paese, acquista un valore simbolico molto importante, soprattutto come prova di forza democratica di una nazione che riesce ad esprimersi nonostante l’ostracismo di un governo che ha dimostrato di temere il pronunciamento popolare fino al tentativo, fortunatamente fallito, di ostacolarlo.
Il tentativo portato avanti dal governo di neutralizzare, tramite il decreto omnibus, il quesito sul nucleare, che probabilmente è quello che spingerà più degli altri gli italiani alle urne, non è andato a buon fine.

Questa volta il giro di vite tentato dal governo per impedire il raggiungimento del quorum, forse nel timore di una eventuale delegittimazione plebiscitaria in caso di vittoria del si al quarto quesito, quello sul legittimo impedimento, non è riuscito.

 La Corte costituzionale ha infatti giudicato ammissibile il quesito referendario sul nucleare, così come riformulato dalla Cassazione il 30 maggio. Gli italiani potranno dunque pronunciarsi su tutti e quattro i quesiti, anche sul nucleare.

Se vincerà il si all’abrogazione delle norme che consentono la costruzione di centrali nucleari in  Italia, le scelte energetiche del nostro paese saranno in linea con quelle delle altre nazioni europee che non investono più sul nucleare o, come la Germania, hanno accelerato l’uscita dal piano nucleare.

Proprio in questi giorni in cui il rapporto sull’accaduto di Fukushima dell’agenzia di sicurezza nucleare giapponese presenta un quadro ancor più’ grave di quello finora dichiarato nei precedenti rapporti, il governo di Angela Merkel ha decretato l’uscita della Germania dal nucleare nel biennio 2021-22.
Inoltre la questione interessa particolarmente noi cittadini degli Iblei. Proprio in questi giorni, infatti, cominciano a circolare dettagli sui siti che dovrebbero ospitare le centrali nucleari in caso di vittoria del “No” o di mancato raggiungimento del quorum. Sembra ormai certa l’individuazione di uno dei principali siti d’Italia proprio in contrada Salinella, a ridosso dell’invaso artificiale di Santa Rosalia. Questo sito entro il 2020 potrebbe diventare la sede di un reattore nucleare da 1600 MegaWatt.

Insomma il cuore degli Iblei, territorio che ospita diversi siti patrimonio dell’Unesco, potrebbe trasformarsi in una zona nucleare: una catastrofe ecologica, oltre che paesaggistica e turistica senza precedenti. Il 12 e 13 giugno ognuno di noi avrà il diritto e il dovere di pronunciarsi a riguardo.

 

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